Esteri

L’Aja intima a Israele di prevenire atti di genocidio a Gaza

di Ernesto Ferrante -


La Corte internazionale di Giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di prendere tutte le misure in suo potere per prevenire “atti di genocidio” a Gaza. Tel Aviv deve garantire che le sue forze non commettano genocidi e adottare misure per migliorare la situazione umanitaria. Entro un mese, le autorità dello Stato ebraico dovrà riferire su atti e misure posti in essere per rispettare quanto stabilito.

Non si è arrivati, invece, alla sospensione dell’operazione militare israeliana nell’enclave palestinese, obiettivo principale del Sudafrica, che ha mosso il caso. Chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi israeliani a Gaza.

La decisione della CIG è un importante sviluppo che contribuisce a isolare Israele e a smascherare i suoi crimini a Gaza, ha dichiarato a Reuters il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri. “Chiediamo di costringere l’occupazione ad applicare le decisioni della Corte”, ha proseguito.

“I giudici della Corte internazionale di giustizia hanno valutato i fatti e la legge e si sono pronunciati a favore dell’umanità e del diritto internazionale”, ha dichiarato il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese, Riyad al-Maliki. Il ministro ha aggiunto che la Palestina chiede a tutti gli Stati di assicurare che le misure siano attuate “anche da Israele, la potenza occupante”.

La presidente della Corte, l’americana Donoghue, ha affermato di riconoscere il diritto dei palestinesi di Gaza ad essere protetti da atti di genocidio: “I palestinesi sembrano essere un gruppo protetto dalla convenzione sul genocidio”.

“La giornata di oggi segna una vittoria decisiva per lo Stato di diritto internazionale e una pietra miliare significativa nella ricerca di giustizia per il popolo palestinese. Con una sentenza storica, la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che le azioni di Israele a Gaza sono plausibilmente genocidio e ha indicato misure provvisorie su questa base. Per l’attuazione dello Stato di diritto internazionale, la decisione è epocale. Il Sudafrica ringrazia la Corte per la sua rapida decisione”. Questo il commento del ministero degli Esteri sudafricano, Grace Naledi Mandisa Pandor, pochi minuti dopo la fine della lettura del pronunciamento.

Rabbiosa la reazione israeliana. “Lo Stato di Israele non ha bisogno di lezioni di moralità per distinguere tra terroristi e popolazione civile a Gaza”, ha attaccato il ministro della Difesa Yoav Gallant, citato dalla Corte dell’Aja. “La Corte, ha continuato, è andata ben oltre quando ha accolto la richiesta antisemita del Sudafrica di discutere l’accusa di genocidio a Gaza, e ora si rifiuta di respingere completamente la petizione. Quelli che cercano giustizia non la troveranno sulle sedie di cuoio del tribunale dell’Aja, ma nei tunnel di Hamas a Gaza, dove sono tenuti 136 ostaggi e dove si nascondono coloro che hanno ucciso i nostri figli”.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto di ritenere “oltraggiosa” l’accusa di genocidio rivolta a Israele dalla Corte mondiale, assicurando che farà tutto il necessario per difendersi.

Le sue parole hanno il tono di una vera e propria rivendicazione: “Come ogni paese, Israele ha il diritto intrinseco di difendersi. Il vile tentativo di negare a Israele questo diritto fondamentale è una palese discriminazione contro lo Stato ebraico, ed è stato giustamente respinto”.

Il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, esponente del partito di estrema destra Otzma Yehudit, ha bollato la Corte dell’Aja come “antisemita”, asserendo che i suoi atti “dimostrano ciò che era noto da tempo: il tribunale non cerca la giustizia ma solo di perseguitare il popolo ebraico”. Su X ha scritto testualmente “Aja del cavolo”, non tenendo conto del divieto da parte di Netanyahu di commentare le decisioni “in attesa di una posizione ufficiale di Israele”.

L’Iran vuole vedere alla sbarra i vertici politici israeliani. Il ministro degli Esteri della repubblica islamica, Hossein Amirabdollahian, è stato durissimo: “Oggi, le autorità del falso regime israeliano…devono essere portate immediatamente di fronte alla giustizia per aver commesso un genocidio e crimini di guerra senza precedenti contro i palestinesi”.


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