Per Abbonati

L’ALTRA ITALIA DA 100 MILIARDI

di Eleonora Ciaffoloni -


Nella classifica del volontariato l’Italia svetta e si conferma un Paese fortemente votato al terzo settore. Difatti, il non profit “dà un contributo vitale alla crescita dell’Italia”: a dirlo è Fondazione per la Sussidiarietà che ha presentato ieri il rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale” in collaborazione con Istat e con l’intervento della ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Elvira Calderone. Secondo il report “il valore della produzione ha raggiunto nel 2022 gli 84 miliardi di euro” registrando un +5% rispetto al 2020) e con l’impatto reale che “sfiora i 100 miliardi di euro, considerando l’attività degli oltre 6 milioni di volontari”. I dati sull’economia sociale del nostro Paese, che comprende cooperative, mutue, associazioni e fondazioni “contano a fine 2022 oltre 400.000 enti (un aumento del 7% in 6 anni), quasi 1,6 milioni di addetti e oltre 6 milioni di volontari, la cui attività equivale a 875.000 addetti, secondo gli standard Ilo”. Dati che segnano un andamento positivo in Italia e un innalzamento nella classifica del volontariato in Europa: nel nostro Paese il comparto coinvolge il 26% degli adulti, che ci portiamo al secondo posto sotto la Germania (al 34%). Se seguire poi la Francia (24%), la Gran Bretagna (23%) e la Spagna (15%). Una ricerca che mostra una forte correlazione tra l’impegno sul campo e l’occupazione, con diretti riscontri sugli inserimenti nel mondo del lavoro attraverso la partecipazione ad attività culturali, alla partecipazione sociale e a organizzazioni non profit, insieme all’importante contributo alla riduzione del rischio di povertà e disagio. A confermarlo, anche il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini che spiega come il non profit rappresenti il “il terzo pilastro tra Stato e mercato, quello della comunità” che “gioca un ruolo chiave per lo sviluppo e va perciò valorizzato e sostenuto”. E definisce la sussidiarietà come “il carburante che fa andare il motore di un sistema socio-economico”. A intervenire, anche la ministra Calderone che plaude al grande lavoro del terzo settore e riconosce il valore del sistema ribandendo la propria apertura “a sostegno del volontariato”. Anche il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, presentando le analisi condotte dall’istituto sottolinea il “nesso significativo fra la sussidiarietà e alcuni fenomeni socio-economici”, spiegando come “nelle regioni in cui è più alto il tasso di sussidiarietà aumenta anche il tasso di occupazione e viceversa”. Il volontariato, quindi, crea dipendenza reciproca tra l’attività sociale dei singoli e quella della collettività e nella creazione del lavoro. Una vera e propria rete di legami fatti da dinamiche personali e collettive che portano a uno sviluppo multilaterale a tutta la società. Un’economia sociale che è in grado di sopperire alla disuguaglianza socio-economica e alla risoluzione di alcuni problemi legati alla vita lavorativa e sociale e all’inserimento degli individui nel sistema. Nel nostro territorio, riporta il centro Elis, sono molti i giovani che non studiano e che non lavorano e così, la nostra forte economia sociale “offre loro un futuro”. Avanti, a piccoli passi, per l’uguaglianza sociale.

Torna alle notizie in home