L’America si ferma per i funerali di Charlie Kirk
Ma il problema per Hillary Clinton non è l'uccisione dell'attivista ma che Jimmy Kimmel non abbia più uno show
Saranno in 200mila a partecipare ai funerali di Charlie Kirk. E mentre la vedova lo piange, il mondo democratico pesca il “coniglio” Hillary Clinton dal cilindro della polemica politica per tornare ad accusare Donald Trump. Il problema, per l’ex Segretario di Stato, non è evidentemente l’uccisione di un attivista politico quanto la volontà del Presidente di voler usare una tragedia per dare un colpo alla libertà d’informazione. Insomma, l’America è un Paese sempre più diviso e su cui i democratici non si tirano indietro a continuare a soffiare sul vento delle polemiche nemmeno di fronte a un cadavere.
I funerali di Charlie Kirk
L’Fbi sta preparando tutto meticolosamente. Il clima è tanto incandescente che si temono incidente. O, almeno, si lavora alacremente per evitare che possa verificarsi qualche altro problema di ordine pubblico. Tra le misure disposte dai federali c’è la chiusura dello spazio aereo sopra l’area dello State Farm Stadium in Arizona, dove si terranno i funerali di Charlie Kirk. L’agenzia federale ha avvertito che “i droni che entreranno senza permesso nell’area ristretta potranno essere sequestrati, multati e i loro operatori perseguiti penalmente”, aggiungendo che le autorità federali “possono adottare azioni di sicurezza che comportino l’interferenza, il sequestro o la distruzione di qualsiasi drone ritenuto una minaccia credibile”.
Un bel tacer non fu mai scritto
E, se è per questo, nemmeno recitato. E proprio mentre l’America si apprestava a celebrare i funerali di Charlie Kirk, Hillary Clinton è tornata dall’oblio giusto per gettare ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche. I democratici non accettano che la morte di Charlie Kirk per mano di un pazzo che scriveva “Bella Ciao” sui proiettili possa essere, davvero, un fatto di importanza globale. E preferiscono, con la loro madrina, continuare a spostare altrove l’attenzione. “Penso che sia proprio tratta dal manuale autoritario – ha detto Clinton in un’intervista alla Cnn – Stanno prendendo un crimine terribile, questo orribile omicidio di un giovane uomo, e cercano di usarlo, insieme ad altri pretesti, per colpire i loro avversari politici”. Il vero problema, per la Clinton e il suo mondo radical chic, non è il sangue e l’odio che impestano la politica ma che l’amico loro Jimmy Kimmel non abbia più una tribuna tv: “E’ un chiaro esempio di censura statale la libertà di espressione va sempre difesa, non solo quando è favorevole, ma anche quando serve a tenere al potere le persone responsabili, attraverso satira, umorismo o attacchi pungenti. Anche quando è offensiva”.
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