Attualità

Lampedosi

di Maurizio Zoppi -


Nessuna festa della Liberazione per gli abitanti di Lampedusa che continuano sensa sosta ad ospitare centinaia di migranti nella loro isola siciliana. Proprio ieri pomeriggio il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha fatto una visita “lampo” nell’hotspot di contrada Imbriacola dove al momento sono presenti 2.698 ospiti e al comune dell’isola, incontrando il sindaco Filippo Mannino e il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa. Una visita breve, quella del ministro, accompagnato dai prefetti Maria Teresa Sempreviva e Paolo Canaparo, e da Valerio Valenti, capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione nonché commissario delegato per lo stato d’emergenza migranti, Francesco Messina, direttore centrale Anticrimine del dipartimento Pubblica sicurezza e dal direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere, Claudio Galzerano, e dal capo della segreteria tecnica del ministro Maria Pia Terracciano.
“Penso a soluzioni che abbiano una proiezione non dico strutturale ma di gestione ordinata dei flussi. Ma anche soluzioni che di fatto spostino altrove il problema. Ho grande riguardo per il ruolo che sta esercitando, ed ha sempre esercitato, Lampedusa”, ha affermato il ministro dell’Interno. “Noi dobbiamo lavorare affinché Lampedusa diventi l’ingranaggio di un meccanismo più ampio che funziona. E nello stesso tempo – ha aggiunto il capo del Viminale – aiutare la gente che è all’addiaccio o in mezzo ai liquami”. Al riguardo il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, ha rilevato che ci sono “dei problemi per fare la buca di 4 metri per allargare la stazione di sollevamento dell’hotspot perché ci sono i vincoli. “Sono mesi che lottiamo con vincoli ambientali e naturalistici. Visto che c’è lo stato d’emergenza immigranti proviamo ad andare in deroga e a fare le cose che sono fondamentali”, ha affermato il primo cittadino.
“La mia giornata ieri è iniziata alle 5,20 con l’ennesimo morto e la necessità di trovare una bara da portare a molo Favarolo e si è conclusa a mezzanotte con le suore, a molo Favarolo, che mi strillavano perché il molo era pieno di rifiuti. Da 9 mesi ripeto sempre le stesse cose: i barchini abbandonati, i barchini sulle coste, la questione della spazzatura, la questione delle fogne, l’emergenza salme, i posti nei cimiteri. E’ stata dichiarata l’emergenza, dobbiamo accelerare su tutto”, continua il primo cittadino di Lampedusa e Linosa, sfogandosi, nella sede dell’area marina protetta, con il ministro dell’Interno. “Partendo dall’area dove depositare i barchini, individuiamola e basta. E’ inutile fare sto valzer con un rimpallo di responsabilità – ha aggiunto Mannino – e non capisco quale sia il motivo, quale sia l’interesse del rimpallo di responsabilità. Siamo in emergenza, individuiamo almeno l’area di deposito e risolviamo almeno questo problema. Con il cuore in mano dico chiaramente che sto tralasciando il mio territorio, l’isola, perché quotidianamente l’ottanta per cento del mio tempo è impiegato su questo fronte. Ogni giorno sono fiumi di inchiostro per chiedere aiuto ai colleghi sindaci, a chiedere aiuto al ministero per i barchini, a chiedere aiuto al prefetto di Agrigento. Se riuscite a mettere un ufficio, una persona, – ha proseguito – che possa dirimere tutte queste problematiche, che ben venga perché è veramente difficile amministrare in queste condizioni. Non è soltanto una questione economica, che è un problema. Ho chiesto più volte di anticipare le risorse, a giugno non avremo più un centesimo per pagare la spazzatura, sa che numero ci sono all’hotspot – ha concluso Mannino in riferimento alle presenze della struttura d’accoglienza per migranti – Il bilancio nostro è quello e non saremo più in grado, non soltanto per i migranti, ma per nessuno perché. Io ho utilizzato tutto quello che c’era da utilizzare nei capitoli. Non c’è più niente”.
Sull’isola, intanto, la notte scorsa sono state 19 le imbarcazioni intercettate che hanno portato sulla maggiore delle Pelagie in totale 705 persone. Nel centro d’accoglienza di Contrada Imbriacola la situazione è sempre più difficile. All’interno della struttura in questo momento sono accolte, appunto, 2.698 persone a fronte di una capienza che non supera i 400 posti. In questi giorni, nel tratto di mare compreso tra l’area Sar italiana e le acque antistanti Lampedusa, si sono verificati quattro naufragi. Più di 20 persone risultano disperse dopo aver tentato di attraversare il Mediterraneo dal Nord Africa. Altre centinaia sono state soccorse e portate in Italia dalla guardia costiera e dalla nave umanitaria Ocean Viking. Oltre 800 persone in questi giorni hanno raggiunto l’isola. Un peschereccio è riuscito a salvare 34 sopravvissuti da una barca, che è affondata la notte del 24 aprile, in acque internazionali vicino all’isola, provocando un morto. I sopravvissuti hanno detto che altri 20 erano ancora dispersi dalla barca, partita dalla Tunisia sabato notte.

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