Attualità

L’assalto a Baggio, torna a Nordest la paura per le rapine

di Ivano Tolettini -


Torna la paura a Nordest per le rapine in villa dei predatori notturni. Poche ore dopo l’assalto nella villa di Roberto Baggio sulla collina di Altavilla, nel Vicentino, la banda di professionisti dell’Est era già oltre confine. A festeggiare per il pingue bottino già alla ricerca di un acquirente. Un classico per chi conosce il fenomeno che ha tenuto desta l’attenzione dell’opinione pubblica per un ventennio, non solo in Veneto, a cavallo tra la fine degli anni Novanta e la seconda decade del Terzo Millennio. Furono centinaia le incursioni nelle province venete dell’opulenza, a volte anche con feriti gravi e morti, gran parte delle quali commesse da criminali dell’Est che avevano gli informatori nella ristretta cerchia di familiari delle vittime. Del resto, non può essere diversamente. Prendete la rapina con bottino ingente – oltre mezzo milione di euro – a casa Baggio, avvenuto giovedì sera all’ora in cui si officiava il rito della Nazionale di calcio impegnata con le Furie Rosse. Messa laica che per anni aveva visto protagonista in campo il Divin Codino, adesso a 57 anni nei panni dello spettatore. I criminali sapevano che l’allarme della videosorveglianza aveva qualche problema; erano consapevoli che tutta la famiglia era attorno alla televisione e che avrebbero potuto agire con calma perché Baggio da sempre, a casa sua, ha relazioni selezionate e piuttosto rade. Il campione si è sempre fatto scudo con la sua proverbiale riservatezza. In sintesi, l’obiettivo ideale per consumare un attacco armato senza la probabilità di incidenti di percorso. Così è stato. Certo, adesso i carabinieri ascolteranno tutti i protagonisti, chiederanno i nomi dei collaboratori familiari, di chi ha eseguito lavori nella tenuta e in casa negli ultimi tempi, insomma, mapperanno i rapporti per individuare un possibile rapporto con chi ha portato a termine l’assalto che ha fruttato molto. Metteranno sotto controllo telefoni, analizzeranno il traffico dati alla ricerca di un indizio per incastrare i colpevoli di un fatto di cronaca che ha fatto il giro del mondo data la notorietà del personaggio Baggio.

“Quando il bandito mi ha dato il colpo in testa col calcio della pistola mi sono sentito impotente Per fortuna a livello fisico ho rimediato solamente alcuni punti di sutura e qualche livido, oltre alla grande paura e allo spavento per quanto accaduto. Ma è qualcosa che occorre superare. Mi rimane dentro tanta rabbia”, ripete Baggio ai carabinieri del colonnello Giuseppe Moscati che hanno iniziato indagini a tamburo battente, coordinati dal Procuratore capo Bruno e dal sostituto Pinna. Individuare il commando non sarà facile perché oltre ad agire col volto nascosto dai passamontagna, indossavano guanti e non avrebbero lasciato particolari tracce per ricavare un impronta e men che meno un profilo genetico. Ormai anche il più sprovveduto dei rapinatori sa come si svolgono le indagini e la professionalità dei detective in grado di ricavare dalla qualsivoglia traccia un profilo utile per delineare i responsabili. Ci vorrà tempo, dunque, per mettere assieme le tessere di un’inchiesta che potrebbe conoscere una svolta a breve solo grazie al classico colpo di fortuna. Magari la segnalazione della targa di una macchina o qualcosa del genere, tenuto conto che il Comune di Altavilla ha attivi i varchi elettronici e, in teoria, ogni veicolo viene mappato. Ma è anche vero che i rapinatori hanno raggiunto la vasta proprietà di Baggio da una strada secondaria e sapevano come muoversi nel bosco. Altra circostanza che la dice lunga sulla professionalità dei 5-6 predatori che avevano preparato il colpo nei dettagli. La paura di Baggio e congiunti è quella che tornano a rivivere imprenditori e uomini d’affari, grandi e piccoli, del Nordest che vivono nelle loro residenze appartate e che temono di ritornare prede delle gang balcaniche che hanno terrorizzato le notti di molti di loro. “Grazie per la solidarietà che ci è stata espressa dai vicentini e non solo da loro”, spiegava Baggio nel fine settimana, che si rammaricava per la perdita di serenità e tranquillità che ha sempre custodito gelosamente e cui annette grande importanza. Passata la buriana il grande ex numero Dieci tornerà nell’amato Sudamerica a leccarsi le ferite psicologiche, perché quelle fisiche, per le botte patite giovedì sera, presto saranno solo un ricordo.


Torna alle notizie in home