Ambiente

L’auto elettrica si ricarica durante lo shopping: accordo tra Enel e Federdistribuzione

di Francesco Certo -


Ricaricare la propria auto elettrica ogni volta che si andrà a fare la spesa al supermercato o al centro commerciale. È l’obiettivo dell’accordo siglato tra Enel e Federdistribuzione per la diffusione della mobilità elettrica. La società energetica e l’associazione delle aziende della distribuzione alimentare e non alimentare, hanno firmato un protocollo d’intesa per “favorire la diffusione della mobilità elettrica installando punti di ricarica per fare il pieno di energia all’auto mentre si fa la spesa o durante lo shopping”. Con un accordo che, si precisa, “apre a iniziative in chiave di transizione energetica”.

Con una rete di 15.600 punti vendita e un’offerta di parcheggi auto che spazia da diverse centinaia fino ad arrivare a 3mila posti per le strutture di grandi dimensioni, le aziende associate a Federdistribuzione possono contare su un potenziale di oltre 500mila posteggi disponibili. Le stazioni di ricarica di Enel, grazie alle diverse potenze, permetteranno di creare una rete di stazioni di ricarica che soddisferà le esigenze di ciascun cliente e daranno un ulteriore impulso alla crescita dell’e-Mobility in tutta Italia.

Con questa intesa Enel punta “ad ampliare nei prossimi anni la rete che conta più di 14mila punti di ricarica su tutto il territorio nazionale” dichiara Federico Caleno, responsabile della mobilità elettrica per l’Italia.

Il presidente di Federdistribuzione, Alberto Frausin, rileva invece che “la mobilità sostenibile sarà davvero una realtà quando entrerà nella quotidianità delle persone. 60 milioni di clienti, nonché cittadini, che entrano ogni settimana nei nostri punti vendita potranno contare sempre più nella disponibilità di punti di ricarica, fondamentali per contribuire a questa grande transizione verso i veicoli elettrici”.

Questo accordo risponde, inoltre, “a una precisa esigenza di impegno condiviso nella transizione energetica, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – conclude Frausin – Occorre dare forma concreta a progetti secondo le direttrici tracciate dal piano, che ha bisogno di diventare realtà”.


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