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L’avvocato Massimo Lovati “tradito” da Corona

di Rita Cavallaro -


Il Lovati horror show finisce a carte bollate. Perché la misura è colma e, dopo mesi di oltraggi conditi da sogni e incubi al fine di sviare l’attenzione da Andrea Sempio, l’avvocato Massimo Lovati è finito sul registro degli indagati per diffamazione aggravata. Non solo: tutte le dichiarazioni rilasciate dal penalista alla stampa fin dalla riapertura del caso Garlasco sono ora sotto la lente dell’Ordine degli avvocati di Pavia, che potrebbe a breve prendere provvedimenti disciplinari. Il tutto mentre la Procura di Pavia, con un comunicato a firma del procuratore capo Fabio Napoleone, ieri è intervenuta per bacchettare Lovati in merito a una serie di esternazioni rilasciate all’ex re dei paparazzi, Fabrizio Corona, nell’ultima puntata della serie Falsissimo, definendo quanto affermato dal legale “oggettivamente destituito di ogni fondamento“. Insomma, Lovati è finito in una bufera tale che, stavolta, le solite battute non sarebbero servite a niente, tanto che l’avvocato di Sempio ha cercato di trincerarsi dietro la circostanza di essere finito vittima di un tranello ad alto tasso alcolico. Corona è venuto lunedì, molto tardi, e mi ha proposto di fare un serial, un film. Mi dice di parlare a ruota libera, intanto mi versa da bere. Mi ha tradito, perché poi lo ha diffuso con altre finalità”, ha detto Lovati a Ore14, il programma di Milo Infante su Rai2. “Corona mi ha detto: ‘Tu sei Gerry La Rana, perché hai questa pronuncia con la “r” arrotondata e sembri un personaggio dei cartoni animati. Che poi cos’ho detto? Ho detto che l’ex pm Mario Venditti giocava ai cavalli? In quel periodo andavo a San Siro, sono sempre stato appassionato di ippica, che problema c’è? Non so che cos’ho detto, a furia di bere…”, ha confessato. Certo, le farneticazioni esternate nella conversazione con l’ex re dei paparazzi sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso, soprattutto le frasi irrispettose sull’omicidio di Yara Gambirasio e le accuse lanciate contro il procuratore aggiunto di Pavia Fabio Civardi, che hanno scatenato la reazione del capo dei magistrati pavesi, il quale ha risposto punto per punto, smentendo con i fatti le insinuazioni di Lovati. Ma il fulcro dell’iscrizione nel registro degli indagati per diffamazione aggravata è la querela presentata ormai mesi fa dagli ex difensori di Alberto Stasi, lo studio legale Giarda, contro il collega che, già il 13 marzo 2025, quando fu prelevato coattivamente il tampone salivare del suo assistito, davanti alle telecamere definì la nuova inchiesta della Procura di Pavia sul delitto di Chiara Poggi una “macchinazione della difesa Giarda”. L’indagine, affidata al pubblico ministero di Milano Fabio De Pasquale, è alle battute finali, visto che il pm ha già emesso e notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari nei confronti di Lovati, atto che prelude a una probabile richiesta di rinvio a giudizio. De Pasquale è lo stesso pm che ha chiesto e ottenuto l’archiviazione del compianto professor Angelo Giarda, storico difensore di Stasi e padre di Fabio ed Enrico Giarda, denunciato anni fa proprio da Lovati e da Sempio per la vicenda del prelievo del Dna, effettuato dalla società di investigazioni privata Skp nel 2016 senza che venisse chiesto il consenso all’amico di Marco Poggi, ma seguendo le linee guida previste dalle indagini difensive. Quel Dna, d’altronde, ha consentito alla difesa di collegare il profilo genetico Ignoto 1 sotto le unghie di Chiara Poggi a Sempio, l’elemento nuovo che aveva portato all’apertura del fascicolo a Pavia, poi archiviato in fretta e furia dall’allora procuratore Venditti, oggi indagato dalla Procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari, perché secondo gli inquirenti si sarebbe fatto corrompere per salvare Sempio. Questione, questa della corruzione dietro pagamento dei Sempio di 20-30mila euro, di cui Lovati ha parlato nel video con Corona, arrivando addirittura a far intendere che l’ipotesi accusatoria abbia fondamento. E intanto, mentre i Giarda ora stanno valutando ulteriori iniziative sulle base delle ultime affermazioni rese dal difensore di Sempio nei confronti dello studio anche durante la puntata di Falsissimo, il Consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati sta seguendo con attenzione le dichiarazioni di Lovati e potrebbe intervenire a stretto giro, soprattutto dopo le gravissime dichiarazioni in cui il penalista ha infangato la memoria di Yara Gambirasio, la 13enne ritrovata uccisa in un campo di Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011. Parole che hanno sollevato lo sdegno dell’avvocato Claudio Salvagni, difensore di Massimo Bossetti, il muratore condannato all’ergastolo per il delitto.


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