Attualità

“Lazio mia, serve una brava cuoca”

La riflessione dolorosa di un antico tifoso

di Redazione -


di ENRICO MONTESANO – Quando fai hai una cucina povera non devi chiamare un grande Chef devi chiamare una brava cuoca! Sarri è un grande chef per la sua cucina ha bisogno di elementi di primissima qualità, e quindi non va bene, deve avere dei grandi campioni ! Grandi campioni che noi non abbiamo.. quest’anno, e quelli che avevamo si sono ammosciati, se so’ sgonfiati! Di conseguenza ora, forse non solo per colpa di Sarri, emerge questa incompatibilità! Non è adatto non è conforme. Sarri dopo una bella rasatura deve mettere un bel vestito con camicia e cravatta, riporre in valigia tutti i suoi appunti, le sue tute e salutare baracca e burattini. Un bacio a Formello ai tifosi ai giocatori e andarsene alla ricerca di una cucina di lusso!
Noi abbiamo bisogno di un bravo cuoco un praticone che fa miracoli con la cucina povera!
Questa sconfitta brucia, con gli altri nerazzurri, gli interisti, scrissi:” Chi se ne frega! Forza Sarri , forza presidente, forza ragazzi” con questi nerazzurri atalantini la sconfitta pesa , mostra i limiti della nostra squadra e la non conformità tra gli elementi di una cucina povera e un grande chef! Non vanno bene insieme.
Scendendo nel dettaglio del primo piatto noi facciamo un pressing gentile, esercitiamo una marcatura rispettosa, concediamo all’avversario due 3 metri di spazio. Siamo delle personcine educate, dei signori! Non facciamo la marcatura a uomo e nemmeno fluida, liquida. Quelli dell’Atalanta ci stavano appiccicati e hanno fatto dei falli di ostruzione persino nella nostra metà campo! Il secondo piatto della condizione atletica mostra una sostanziosa supremazia degli atalantini, più veloci più grintosi più determinati. La Lazio è una gentile signorina pratica un gioco garbato da nobildonna. E poi de Kete-lamenti? de Ketelaere?
Per digerire ‘sta sconfitta me ce vo’ un ruspante amaro fatto in casa.


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