Ambiente

Le aree naturali protette festeggiano 30 anni. Fedeparchi: Ora, innovazione e programmazione integrata e sostenibile

di Roberto Falleri -


Cosa sono diventati i parchi naturali italiani a 30 anni dalla legge quadro che li istituiva? Se ne è discusso a Roma in un incontro promosso da Ministero della Transizione Ecologica in collaborazione con Federparchi.

Nel dibattito, una considerazione comune: le aree naturali protette svolgono un ruolo sempre più importante per la tutela della biodiversità e, nell’ottica delle iniziative nazionali per la sostenibilità, si propongono come laboratori stabili di sviluppo sostenibile perché, alla luce del Green Deal e del PNRR, possono svolgere un ruolo fondamentale per iln futuro green e sostenibile dell’Italia.

La legge quadro sui parchi (394/1991), a trent’anni di distanza, è ancora valida nel suo impianto ma necessita di aggiornamenti e integrazioni con la manovra complessiva del Paese. Lo ha sottolineato il presidente Federparchi Giampiero Sammuri: “Il più importante riguarda i parchi regionali che dovrebbero essere parte integrante del sistema, magari utilizzando il piano triennale già previsto dalla legge. Altri interventi andrebbero fatti per migliorare la governance (penso, ad esempio, ai meccanismi di nomina di presidenti, consigli e direttori) rendere efficaci gli strumenti di gestione e programmazione che a volte, come per i piani-parco e quelli di sviluppo, si sovrappongono tra loro. Serve una spinta per l’innovazione non solo tecnologica ma anche gestionale degli enti parco, a maggior ragione a fronte dell’obiettivo ambizioso che ci pone l’Unione Europea”.


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