Le bombe di Israele sull’ospedale dei bambini
Tre attacchi consecutivi su uno delle poche strutture sanitarie ancora funzionanti
Israele senza freni nella Striscia di Gaza, le sue bombe come nei mesi e giorni scorsi non risparmiano gli ospedali. Il Ministero della Salute di Gaza ha condannato un attacco israeliano sull’Ospedale Pediatrico al-Rantisi, nella città di Gaza colpita dalla guerra.
Le bombe sull’ospedale pediatrico
Secondo il ministero, la struttura medica è stata colpita tre volte consecutive durante la notte tra ieri e oggi, con gli attacchi che hanno interessato i piani superiori dell’ospedale. Al-Rantisi è l’unica struttura specializzata per l’oncologia pediatrica, dialisi renale e trattamenti respiratori e gastrointestinali a Gaza, e al momento aveva in cura 80 pazienti, compresi quattro bambini in terapia intensiva e otto neonati in condizioni critiche.
L’attacco ha costretto almeno 40 pazienti e le loro famiglie a fuggire, mentre altri 40 sono rimasti all’interno con 12 casi critici e 30 membri del personale medico. Il ministero ha chiesto “a tutte le parti interessate di garantire la protezione delle istituzioni sanitarie, del personale medico e dei pazienti nella governatorato di Gaza”.
Ospedali senza energia
Inoltre, il ministero ha accusato Israele di ostacolare deliberatamente gli sforzi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per fornire carburante agli ospedali di Gaza, avvertendo che la carenza imminente di carburante minaccia di far cessare il funzionamento di strutture principali come il Complesso Medico Al-Sahaba, l’Ospedale Al-Khidma, l’impianto centrale di ossigeno e la flotta di ambulanze, con il rischio di una catastrofe sanitaria.
Solo il 50% degli ospedali, prima dell’ultimo violento attacco, era parzialmente operativo, con 11 strutture funzionanti a Gaza City. L’85% degli ospedali complessivi è stato danneggiato o distrutto.
L’ospedale Al-Shifa, il più grande centro medico, opera con il 30% dei posti letto disponibili rispetto al periodo precedente alla guerra, e dispone solo di 3 sale operatorie quasi inutilizzabili, con un sovraffollamento estremo e personale medico esausto.
La carenza di carburante per i generatori elettrici è critica e mina il funzionamento di tutti i principali ospedali, ambulanze e strutture mediche, compresi i servizi di dialisi, oncologia e terapia intensiva.
Torna alle notizie in home