Esteri

Le campagne elettorali ai raggi X nel libro di Giovanni Diamanti

Il prossimo 3 ottobre e il giorno successivo, il 4, con possibile replica per il 17 dello stesso mese nell’ipotesi di eventuali ballottaggi, più di 12 milioni di italiani sparsi in oltre 1.600 Comuni potranno recarsi alle urne per eleggere i propri rappresentanti locali.

di Redazione -


In Calabria si voterà anche per il nuovo “Governatore” a causa della prematura scomparsa di quello precedentemente insediatosi. Per il rinnovo delle amministrazioni comunali si voterà pure in alcune grandi città: Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino e in 9 Amministrazioni comunali sciolti per infiltrazioni mafiose. Ogni candidato, Movimento, Partito, Lista Civica è già in piena campagna elettorale che peraltro, come i principali commentatori italiani o stranieri non perdono occasione di ricordarci, è nel nostro Paese eternamente e forse pretestuosamente perenne. Una guida aggiornata per comprendere la politica di oggi, utile sia al cittadino sia a chi professionalmente si occupa di comunicazione politica, è il libro di Giovanni Diamanti, “I segreti dell’urna” Storie, strategie e passi falsi delle campagne elettorali, edizioni UTET, pp. 158, €. 15,00. In esso l’Autore, spin doctor di lungo corso, analizza le principali e più recenti campagne elettorali evidenziando i contenuti, le strategie, i motivi del loro successo, le cause di alcune disfatte. Diamanti ha portato alla vittoria varie campagne sulle quali il libro si sofferma diffusamente. Tra queste, quelle di Beppe Sala a Milano, di Nicola Zingaretti nel Lazio, di Vincenzo De Luca in Campania, di Dario Nardella a Firenze. Il suo viaggio storico nelle varie competizioni elettorali fa anche capolino al di fuori dei confini nazionali, precisamente negli USA, analizzando campagne finite al fotofinish come la sfida Bush-Gore del 2000, alcune storiche sfide dei Clinton, le campagne di Obama e di Trump. Altri eventi riportati sono la vittoria di Prodi alle politiche del 2006 per soli 25.000 voti e l’epica vicenda di Debora Serracchiani che, ribaltando una situazione avversa di parecchi punti, si aggiudicò in extremis con uno stratagemma le regionali del 2013 in FriuliVenezia Giulia sul favorito Renzo Tondo esattamente per il rotto della cuffia: 39,4 per cento a 39 per cento. Ogni campagna elettorale ha le sue connotazioni specifiche così come ogni candidato si differenzia nettamente da ogni altro. La war room che sta al suo servizio comprende una squadra agguerrita e a pieno servizio variamente composita di professionisti uniti e concentrati saldamente da un unico intento: fargli vincere le elezioni. Due sono gli elementi determinanti per la vittoria finale: uno è il candidato, l’altro è la strategia. Sulla rilevanza del candidato, Filippo Sensi, uno dei più bravi e famosi spin doctor italiani, ha più di una volta espresso così il suo pensiero: “Io porto l’acqua, il merito è del leader”. Peraltro senza una strategia adeguata anche il migliore degli staff possibili e il miglior candidato non andranno troppo lontano. Non è quindi un caso che il libro di Diamanti dedichi molte pagine al tema del pensiero strategico delle origini e all’applicazione di esso nelle competizioni elettorali. Lo studio di queste ultime si avvale pertanto come chiavi di lettura di alcuni principi strategici secolari o addirittura millenari, prendendo spunto da pensatori come Sun Tsu, Quinto Tullio Cicerone e von Clausewitz. Diamanti dedica ampio spazio anche ai nuovi esponenti della comunicazione politica iniziando da Joe Napolitan, pioniere della professione di consulente, autore del fondamentale quanto introvabile “Election Game”, fino ai teorici più recenti, consulenti della comunicazione politica essi stessi: Mario Rodriguez, Dino Amenduni, Marco Cacciotto, il citato Filippo Sensi, Gianluca Giansante, l’americano Ron Focheaux, James Carville, leggendario strategist di Clinton, il profondo e “scientifico” George Lakoff, i fautori del tradizionale porta a porta e delle sue nuove applicazioni come Guillame Liégey, Arthur Muller e Vincent Pons e altri ancora, italiani e non. Rivisitando il pensiero di alcuni di essi, Diamanti affronta il tema relativo all’importanza della comunicazione passando in rassegna i casi nei quali essa è stata determinante: dall’affermazione di Forza Italia all’avvento del Movimento 5 Stelle e all’affermazione, più recente, della Lega di Salvini alle europee del 2019. Una particolare attenzione è dedicata al “messaggio”, cosa diversa dallo slogan, che nella formulazione deve rispettare alcune regole e requisiti essenziali e deve essere sempre inserito in una precisa strategia alla base della quale si collocano le ricerche quantitative e qualitative sul territorio grazie alle quali è possibile mettere in atto il prezioso suggerimento di Sun Tzu: ”Conosci il nemico come conosci te stesso: se farai così, anche in cento battaglie non ti troverai mai in pericolo”. E’ il principio, tradotto in versione italiana, che un altro professionista della comunicazione politica, Marco Cacciotto, esprime nel metodo C-D-A, ovvero: “Capire-Decidere-Agire”. Di grande interesse è, nel libro di cui ci occupiamo, l’analisi dei media utilizzabili in campagna elettorale: dalla carta stampata alle tv fino ai social e al mondo del web in generale e, in merito alle strategie, il richiamo di alcuni “trucchi” del mestiere che, sacrificando volutamente qualche battaglia da regalare all’avversario, risultano decisivi per la vittoria finale. “I segreti dell’urna” affronta una realtà – quella dinamica, variegata e complessa delle campagne elettorali – in cui la vera, costante protagonista è la frenetica “corsa al voto” alla fine della quale, a ripeterla con uno dei padri della comunicazione politica, “se il candidato vince è grazie al suo fascino, all’attrazione che esercita e alla sua forza di persuasione; se perde la colpa è del consulente”.

Paolo Gatto


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