Cronaca

Le mani della mafia sull’energia

di Redazione -

La Centrale di Cogenerazione e Teleriscaldamento di Milano Famagosta, 30 Agosto 2022. Suona beffarda la decisione dei 223mila milanesi che negli anni scorsi hanno scelto il teleriscaldamento come alternativa per scaldare casa, azienda o ufficio. Nonostante sia legata solo in parte al gas o all'energia elettrica, i cui aumenti dovuti alla guerra stanno facendo andare a gambe all'aria imprese e negozi, la bolletta del teleriscaldamento è raddoppiata, da 10,8 euro a metro quadro a 20, da un anno all'altro come dimostra il consuntivo della centrale termica delle ex case popolari di Chiesa Rossa. ANSA/MATTEO CORNER


Le mani della mafia sull’energia in Sicilia, in particolare a Palermo e Trapani. E’ quanto emerso da un’indagine congiunta dei nuclei investigativi dei Carabinieri delle due province che ha coinvolto anche l’area comasca e quella del riminese. I reati contestati dalla procura di Palermo a 23 indagati, dei quali 6 sono stati sottoposti al regime penitenziario e 5 posti agli arresti domiciliari, sono associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio.
L’indagine ha fatto luce sugli interessi di appartenenti alla famiglia mafiosa di Salemi (mandamento di Mazara del Vallo), esponenti di spicco di Cosa nostra palermitana e imprenditori, consistiti nella attribuzione fittizia a due imprenditori palermitani della titolarità esclusiva di quote di una società di capitali appositamente costituita per eludere l’applicazione della normativa di prevenzione patrimoniale e agevolare l’impiego di ‘denaro mafioso’ nell’acquisizione di numerosi supermercati di una nota società della grande distribuzione italiana nelle provincie della Sicilia occidentale. L’acquisizione non si è concretizzata per diverse scelte aziendali da parte della società. E’ emersa anche una turbativa d’asta della gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica a Favignana per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da far risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi. Nello stesso contesto sono stati acquisiti gravi indizi in ordine al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori compobellesi per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.


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