Cultura & Spettacolo

Le meraviglie di Bolzano, città dalle mille tentazioni

di Alessandra Iannello -


Bolzano è una città dove il Nord e il Sud si incontrano in una fusione che vede la cultura mitteleuropea abbracciare quella mediterranea dando vita a un background su cui si sono sviluppate storie uniche. Una di queste è legata a piazza Walter, il salotto buono della città su cui si affacciano locali e negozi e dove si tengono diverse manifestazioni come la tradizionale Festa dei Fiori (quest’anno dal 4 aprile al 1° maggio). Nel centro della piazza svetta la statua di Walther von der Vogelweide, uno dei maggiori poeti tedeschi vissuto fra il 1170 e il 1230. La statua fu posta lì nel 1886, in pieno periodo irredentistico, dal borgomastro Julius Perathoner come provocazione verso l’Italia. Infatti, questo simbolo della lingua e della letteratura tedesca guarda verso sud e difende il territorio linguistico a nord. La statua di Walther è scolpita nel marmo di Lasa, lo stesso che è stato impiegato per ricostruire la stazione della metropolitana a Ground Zero a New York.
Dietro a piazza Walter si apre piazza del Grano, chiamata così perché qui arrivavano i raccolti che venivano pesati nella Casa della Pesa, un edificio del 1634 sul cui fianco s’intravede parte dell’antica muratura. Qui sorgeva il primo nucleo urbano di Bolzano con il castello dei principi vescovi di Trento, fondatori della città, e del quale si vede nel selciato della piazza il perimetro della torre d’ingresso.
La via dei Portici è il cuore del borgo commerciale medievale e si snoda da est a ovest così che d’estate non entri mai il sole e il caldo e d’inverno sia protetta dai venti freddi del nord. Le case del 16esimo secolo, quelle antecedenti in legno sono andate distrutte a causa di incendi e inondazioni, creano una quinta multicolore e sono caratterizzate dagli erker (i bovindi) la cui posizione determina l’età della costruzione. Infatti, l’erker era l’affaccio della stube che, nelle case più antiche si trovava al primo piano. Quando la strada fu aperta al traffico, intorno alla fine del 1500, i rumori dei carri che vi transitavano fece spostare gli erker al secondo piano. Un’altra caratteristica dei palazzi dei Portici è la dimensione ridotta delle facciate. Infatti, nel Medioevo le tasse venivano calcolate a seconda della metratura delle facciate così i bolzanini costruirono in profondità. Questi edifici hanno una larghezza media di 7 metri, la più piccola misura solo 3,5 metri, ma una profondità di circa 70. Per fare entrare luce la struttura prevede due cortili interni aperti mentre sopra i tetti ci sono delle aperture rivolte a sud per far entrare in casa l’aria calda. Oggi i tetti della via dei Portici si possono vedere in tre edifici. Uno è il grande magazzino Sportler che all’ultimo piano ospita il ristorante di cucina alpina Restaurant 37 e che gode di una terrazza panoramica. C’è poi il negozio storico di calzature Rizzolli che se non è troppo affollato, uno dei commessi si offre di accompagnarvi a vedere la terrazza. Infine, c’è la terrazza dell’Arôme, un locale fine dining aperto dalle 10 alle 23.
A pochi passi dal centro e vicinissimo alla stazione c’è un edificio storico che risale al 1910 e ospita il Park Hotel Laurin – WorldHotels Elite, fondato dalla famiglia Staffler, tuttora proprietaria, oggi alla terza generazione. Fin dalla sua costruzione l’albergo ha avuto uno stretto legame con l’arte. Dagli splendidi affreschi di Bruno Goldschmitt che raccontano la saga del re dei nani Laurino e che ricoprono le pareti del bar alla collezione di 200 opere d’arte che adornano le camere e che vanno dal primo ‘900 fino ai giorni nostri e coprono l’area che va da Vienna al Nord Italia passando per Monaco.


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