Esteri

Le missioni internazionali ricompattano il Parlamento

di Giuseppe Ariola -


L’Italia conferma il proprio impegno in scenari particolarmente ‘caldi’. Con tre voti distinti l’Aula di Montecitorio ha infatti approvato altrettante missioni internazionali: la prima, denominata Levante e “finalizzata a fornire contributi per fronteggiare una potenziale escalation nel conflitto Israele-Hamas” ha ricevuto il via libera addirittura all’unanimità. Disco verde anche per la missione civile Euam Ukraine, sulla quale si conferma la convergenza tra maggioranza e opposizione, sebbene si registri un voto contrario. Approvata senza intoppi anche la partecipazione dell’Italia alla missione ‘Aspides’ nel Mar Rosso, probabilmente la più delicata tra quelle all’attenzione del Parlamento, soprattutto perché vede il nostro Paese impegnato in prima linea. Intervenendo nel corso della discussione, il titolare della Farnesina non ha mancato di sottolineare come l’attacco al cacciatorpediniere Caio Duilio da parte di un drone, prontamente abbattuto mentre viaggiava a quattro miglia dall’unità della Marina Militare italiana, “conferma la gravità della minaccia terroristica degli Houthi e la tempestività delle iniziative che il governo ha deciso di intraprendere”. L’ampia maggioranza che ha contrassegnato la mattinata alla Camera si è confermata anche subito dopo a Palazzo Madama. In entrambi i rami del Parlamento sono state approvate, in tutto o in parte, anche diverse proposte delle opposizioni.

L’ampia convergenza politica che ha contrassegnato queste importanti votazioni e in particolare quella relativa alla missione nel Mar Rosso ha fatto sorgere il dubbio che i grillini potessero aver subito pressioni dal Pd. Circostanza subito smentita dal leader del movimento, Giuseppe Conte, che dopo aver ribattuto che la Aspides è una missione difensiva, ha poi rivendicato di aver “portato il governo a votare la nostra risoluzione”.

Soddisfazione per “l’approvazione del Parlamento che dà il via a due nuove operazioni: Aspides e Levante” è stata prontamente espressa anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto in missione ad Ankara in Turchia, per una visita istituzionale.


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