Le nuove sanzioni di Trump non spaventano il Cremlino: “Solite sparate”
In Ucraina la macchina della propaganda spinge per Zaluzhny
Il Cremlino ha minimizzato le esternazioni di Donald Trump, derubricandole presumibilmente a “sparate” da mandare in archivio, come quelle precedenti. “Continuiamo a registrare tutte le dichiarazioni del presidente Trump, di altri rappresentanti della comunità internazionale sull’argomento”, ha fatto sapere il portavoce presidenziale, Dmitry Peskov, dopo che capo della Casa Bianca ha ribadito il nuovo penultimatum di dieci giorni imposto al leader russo Vladimir Putin per accettare il cessate il fuoco con l’Ucraina, pena nuove sanzioni, compresi dazi secondari. Lo stesso Trump, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One durante il volo dalla Scozia a Washington, ha ammesso di non sapere “se questo avrà un effetto sulla Russia perché lui vuole ovviamente, probabilmente, continuare la guerra”.
La Russia si dichiara immune
Anche la minaccia di conseguenze di tipo economico sembra non far presa sulla Russia. “Viviamo da diverso tempo sotto una quantità enorme di sanzioni e la nostra economia funziona. Certamente abbiamo già acquisito una certa immunità”, ha replicato Peskov.
Il pacchetto di sanzioni di Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la “flotta ombra” di Mosca e gli aerei coinvolti nel trasporto di greggio e prodotti petroliferi russi. Il presidente ha firmato una misura che colpisce anche coloro che contribuiscono all’operazione militare speciale. La legge, approvata dal Parlamento il 16 luglio scorso con 291 voti favorevoli, affida ai servizi segreti il compito di “identificare e chiarire” l’uso di questa flotta al servizio del nemico.
La questione dei soldati ucraini a cui è impedito congedarsi
In Ucraina tiene banco la questione del congedo dei soldati al fronte fin dai primi giorni del conflitto. Il governo ucraino non ha previsto un sistema di rotazione delle truppe in servizio a lungo termine. In base alla legislazione vigente, la smobilitazione è consentita solo dopo la revoca della legge marziale. Secondo il Kyev Independent, il problema principale è costituito dalla difficoltà di reclutare un numero sufficiente di nuovi uomini per sostituire quelli in servizio continuativo dal 2022. Kiev non riesce più a reperire abbastanza unità ogni mese per consentire a quelle vecchie di smobilitare.
A fine gennaio, il Ministero della Difesa ha preparato una proposta di legge per regolamentare il licenziamento e la rotazione dei soldati durante la legge marziale. Tuttavia, come ha riferito la testata, mancando il sostegno dello Stato Maggiore, non è stata registrata in Parlamento. Ad oggi, i soldati ucraini possono essere congedati solo in presenza di una serie limitata di condizioni, come gravi problemi di salute o la necessità di crescere un figlio o di prendersi cura di parenti stretti affetti da malattie o disabilità. I volontari di età compresa tra 18 e 24 anni che non sono soggetti alla coscrizione possono essere congedati dopo un anno di servizio se hanno firmato il Contratto 18-24.
La posizione di Zelensky appare sempre meno salda. Vogue Ucraina ha dedicato la copertina a Valery Zaluzhny. L’ex capo delle forze armate ucraine e attuale ambasciatore in Gran Bretagna, è apparso sotto la dicitura “Leaders”, tra le “persone che formano il futuro del Paese”. Zaluzhny è l’uomo scelto dagli inglesi per sostituire l’attuale presidente ucraino. Negli ultimi tempi si sarebbe registrata sul suo nome anche la convergenza degli Stati Uniti, non soddisfatti del rimpasto che ha stravolto l’esecutivo.
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