Le reazioni all’intervento della premier a Rimini
Le repliche dei partiti e dei loro leader al discorso della Presidente del Consiglio
L’intervento a tutto tondo di Giorgia Meloni al Meeting di Rimini è sembrato muoversi su due direttrici: una relativa all’agenda del governo, con la rivendicazione di quanto è stato fatto e di quanto sarà tradotto a breve in fatti, e una più dal sapore squisitamente politico che dà il polso di come, forse complici le oramai vicine regionali d’autunno, l’orizzonte al quale si guarda è già quello delle prossime elezioni politiche. Insomma, per certi versi, i toni della premier sono sembrati quasi da campagna elettorale e alcuni specifici punti affrontati avevano chiaramente l’intento di riportare il sereno nel centrodestra, segnato da un’estate nel corso della quale non sono mancate frizioni. Citare il vicepremier Matteo Salvini circa l’intenzione di tirare fuori dal cilindro un piano Casa per i giovani da un lato, ma rassicurare Forza Italia sulla ritrovata attenzione del governo per il ceto medio dall’altro è apparsa proprio come un’abile operazione tesa a fare quadrato all’interno della coalizione.
Il mutismo di Forza Italia
Il silenzio che però aleggia in casa azzurra sull’intervento di Giorgia Meloni è sintomatico che qualche problema tra gli alleati di governo ancora c’è, in particolare sulla questione del famoso “pizzicotto” che Giorgetti ha annunciato di voler dare alle banche con la prossima legge di Bilancio. Insomma, i toni trionfalistici con i quali è stato salutato l’intervento della premier da parte di Fratelli d’Italia e il favore con il quale è stato accolto dalla platea presente al Meeting suonano come una stonatura se paragonati al mutismo in cui si è rinchiuso il partito di Antonio Tajani. Mentre dalla Lega si è tenuto a precisare gli stretti e quotidiani contatti, quantomeno telefonici, tra Meloni e Salvini che non si sono incrociati a Rimini solamente per una “questione di agende”.
Le opposizioni incalzano: “Solo propaganda”
Non è invece rimasto senza parole Matteo Renzi (in caso contrario ci sarebbe stato di che preoccuparsi) che proprio sull’idea del piano Casa ha lanciato un guanto di sfida alla premier. “Cara Presidente del Consiglio”, ha detto il numero uno di Italia Viva enfatizzando il suo consueto fare burlesco, “accettiamo la sfida”. Poi l’invito, a mo’ di sfida, a presentare quanto prima un testo. Di “televendita sfuggita di mano” parla invece il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte per il quale le parole dell’intervento di Meloni racchiudono “tanta fumosa propaganda e zero fatti, mentre il calo della produzione industriale imperversa, il ceto medio è sempre più impoverito, abbiamo un boom di cassa integrazione, un esercito in aumento di lavoratori con stipendi da fame e il record dei poveri assoluti”. “È imbarazzante e preoccupante per chi governa non essere mai chiamata a fare i conti con la realtà”, incalza l’ex presidente del Consiglio. Per Nicola Fratoianni di Avs, invece, “Meloni ha fatto una magia: come al solito sono spariti i problemi reali del nostro Paese”, mentre la vicepresidente della Camera in quota Pd, Anna Ascani, bolla le parole della premier come “solita propaganda, solita fuga dalla realtà, solita retorica trionfalista, solite accuse distribuite a piene mani. E solite chiacchiere vuote sul ceto medio”. Sempre dal fronte dem, Piero Fassino ha poi accusato la premier, che sull’Ue si è detta concorde con le posizioni di Mario Draghi, di volere, contrariamente a quanto auspicato dell’ex numero uno della Bce, “una drastica riduzione delle politiche europee in nome della esaltazione delle sovranità nazionali”. Per Calenda, infine, “Meloni parla come se venisse da Marte o fosse da ieri a palazzo Chigi”. Poi l’invito al governo a mettere in pratica il piano sull’energia presentato da Azione.
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