Ambiente

L’economia circolare fa l’Italia vincente: le 100 Italian Circular Economy Stories di Symbola e Enel

di Anna Maria Funari -


La più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti in Europa (il 79,4%, quasi il doppio rispetto alla Germania), un tasso di circolarità dell’industria italiana (il rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie prime e seconde impiegate) pari a circa il 50%. Sono questi i dati più rilevanti che emergono dal rapporto 100 Italian Circular Economy Stories di Fondazione Symbola ed Enel giunto all’edizione 2021 e che dal 2018 fotografa 100 casi di economia circolare individuati sul territorio nazionale e considerati particolarmente significativi in termini di solidità delle soluzioni adottate e originalità delle stesse.

Ogni anno di più le storie del report, secondo la lettura di Symbola ed Enel, sono le tessere di un mosaico che può diventare un sistema efficiente perché sviluppato grazie all’intelligenza umana, motore primario dell’energia rinnovabile e non inquinante. Ogni impresa racconta un modello replicabile, l’opportunità di costruire una filiera corta dell’economia circolare e di condurre sui territori locali l’affermazione e l’accelerazione di buone pratiche che contribuiscano a rafforzarne l’identità, in un gioco virtuoso tra tradizione e innovazione.

La catena virtuosa che si snoda lungo lo Stivale è fatta di numeri robusti. I rifiuti avviati a riciclo sono 117 milioni di tonnellate e trovano impiego come materiale nell’edilizia e nelle infrastrutture (50% pari a 59 milioni di tonnellate) e nell’industria manifatturiera (33% pari a 39 milioni di tonnellate). Ma non manca anche un altro importante risultato: con 270,5 tonnellate di materiali utilizzati per milione di euro prodotto, – è questo un dato quasi dimezzato rispetto a dieci anni fa e molto inferiore rispetto a quello della Germania che ne utilizza 333,9 tonnellate – l’Italia è il più efficiente tra i grandi Paesi dell’Unione Europea nel consumo di materia. Ciò a conferma della convinzione e determinazione che le imprese pongono affinché riciclo, economia circolare e uso di  materiali si rafforzino come strumenti  fondamentali  per  conseguire  obbiettivi  di  risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di CO2.

“L’Italia può dare un contributo importante alla sfida alla crisi climatica in tanti settori -sottolinea Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola- in cui è già protagonista, a partire dall’economia circolare. Risparmiamo 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e circa 63 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Le cento realtà di questo dossier spiegano perché, come è scritto nel Manifesto di Assisi, ‘affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro’”.

La sfida italiana di trovare una  nuova  sintesi  tra  bellezza  e  sostenibilità, per Enel, diventa sempre più significativa.Per Francesco  Starace,  dg e ad dell’azienda, “L’applicazione dei principi dell’economia circolare lega diverse filiere  in  un  processo  di  simbiosi  industriale,  dove  lo  scarto  di  un’impresa,  o  di  un  comparto, diventa materia  prima  per  un’altra;  un  approccio  decisivo  per  affrontare  la  crisi  climatica  e  che  al  tempo  stesso aumenta la competitività, generando opportunità commerciali ed economiche oltre che benefici ambientali e sociali”.

Non mancano, nel report, best pratices di facilitazione e accelerazione di sistemi economici circolari, dai pannelli ecologici realizzati al 100% con legno post consumo del Gruppo Saviola agli elementi di arredo realizzati con materiali post consumo o riciclabili e progettati per essere facilmente disassemblabili a fine vita di Arper, dai siti di e-commerce specializzati come DressYouCan alle piattaforme  digitali  che condividono materiali e attrezzature  edili  come Edilmag, alle  tecnologie  di riciclo  dei  rifiuti di NextChem.

 


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