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Esteri

Lecornu non porta fortuna a Macron: in Francia dilaga la protesta popolare

Dalle opposizioni parole al vetriolo all'indirizzo dell'inquilino dell'Eliseo

di Ernesto Ferrante -


Emmanuel Macron ha scelto il nuovo premier. Si tratta di Sebastien Lecornu, già ministro della Difesa. Lecornu è stato incaricato dal presidente francese di “consultare” le “forze politiche rappresentate in Parlamento” “al fine di adottare il bilancio nazionale e raggiungere gli accordi essenziali per le decisioni dei prossimi mesi”, si legge in una nota della presidenza francese. Il passaggio di consegne tra lo sfiduciato Francois Bayrou e il già traballante Sebastien Lecornu è previsto per mezzogiorno.

Il nuovo primo ministro in pectore ha ringraziato Emmanuel Macron per la “fiducia” accordatagli pochi minuti dopo la sua nomina a Matignon e ha reso omaggio all’uscente Bayrou per il suo “coraggio”. In un post sul suo account X, Lecornu ha scritto: “Il presidente della Repubblica mi ha affidato il compito di costruire un governo con un obiettivo chiaro: la difesa della nostra indipendenza e del nostro potere, il servizio al popolo francese e la stabilità politica e costituzionale per l’unità del Paese. Desidero ringraziarlo per la fiducia che mi ha dimostrato nominandomi primo ministro”.

Le opposizioni non hanno intenzione di fare sconti. Due gli avvisi di sfratto già inviati al maldestro manovratore che ha fatto sprofondare la Francia nel baratro dell’instabilità politica. Durissima Marine Le Pen, del Rassemblement National: “Il presidente sta sparando l’ultima cartuccia del macronismo, trincerato con il suo piccolo quadrato di fedelissimi. Dopo le inevitabili elezioni legislative, il primo ministro si chiamerà Jordan Bardella”.

“D’ora in poi, è tutto come prima”, ovvero “una triste commedia”, ha commentato sulla piattaforma social di Elon Musk il leader de La France insoumise Jean-Luc Mélenchon, candidato tre volte all’Eliseo. “Le dimissioni di Emmanuel Macron potranno porre fine a questa triste commedia di disprezzo per il Parlamento, gli elettori e la decenza politica”, ha aggiunto Mélenchon.

Come promesso dai suoi promotori, ha avuto inizio la mobilitazione intitolata “Blocchiamo tutto”. Lo ha reso noto la Gendarmeria nazionale spiegando che almeno 75 persone sono state fermate nella sola regione di Parigi. “La situazione è sotto controllo, ma altamente instabile”, ha riferito la Gendarmeria. Nella notte “si sono registrate sette manifestazioni di protesta in Francia, alcune delle quali sono ancora in corso”. I servizi di sicurezza si aspettano che 100mila persone scenderanno in piazza per protestare contro le scelte di Macron. Il ministro degli Interni Bruno Retailleau ha promesso “tolleranza zero”.

Erwan Coiffard, portavoce della Gendarmeria Nazionale, ha detto a Bfmtv che le “azioni più significative” sono state segnalate “nella regione della Bretagna”. Momenti di tensione a Lione dove è stata bloccata la rotonda di Feyssine e la polizia ha “fatto ricorso a mezzi per disperdere i dimostranti ostili che bloccavano il traffico sul ponte dell’Università e sulle banchine”. Centinaia di cittadini si sono radunati a Marsiglia in Place de la Joliette, rovesciando i bidoni della spazzatura. Il traffico è stato gravemente interrotto.

Iniziative di protesta sono in corso anche nelle scuole superiori. “Blocchiamo le nostre scuole superiori contro la negazione della democrazia, contro le inaccettabili condizioni di studio, finché non vinceremo la nostra causa”, ha affermato il presidente dell’Unione delle scuole superiori.


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