L’esercito israeliano continua a premere su Khan Younis, a poca distanza da Rafah (sud della Striscia di Gaza). Lo ha detto il portavoce militare, secondo cui, mentre continuano i raid, sono stati “uccisi terroristi” e “localizzate armi”.
Un nuovo bombardamento è stato registrato ieri sera, a farlo sapere l’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui almeno 11 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un attacco israeliano che ha colpito una casa nel quartiere al-Nasr della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Un bilancio che in queste ore sembra essere salito a 15 morti.
Non solo, l’esercito dello Stato Israeliano ha preso di mira anche il complesso medico Nasser a Khan Yunis e in particolare i piani superiori dell’ospedale. Decine di persone sono rimaste ferite e si contano anche le prime vittime dopo gli attacchi di carri armati e proiettili di artiglieria. Lo riporta Al Jazeera.
Sempre secondo Al Jazeera, dei cecchini dell’esercito di Israele hanno ucciso, a Khan Younis almeno 21 persone fuori dall’ospedale Nasser. Tra le persone prese di mira anche il personale medico.
L’esercito israeliano sembra voler spingere quindi sull’area di Rafah, punta meridionale della Striscia di Gaza, proprio dopo l’ordine arrivato dal presidente Benjamin Netanyahu, che ha intimato all’esercito di preparare un “piano di evacuazione” per le centinaia di migliaia di civili che si trovano lì prima di una possibile offensiva di terra.
All’inizio di sabato, testimoni hanno riferito di attacchi nei pressi della città, abitata da circa 1,3 milioni di palestinesi, più della metà della popolazione della Striscia: questo perché la maggior parte dei palestinesi si è rifugiata lì per sfuggire alle violenze più a nord. Durante la sera e la notte, il ministro della Sanità di Hamas ha contato 110 morti, di cui 25 negli attacchi a Rafah, e ha riferito di “intensi combattimenti” questa mattina nell’ospedale Nasser di Khan Younis.
Israele punta ora a un’operazione di terra in questa città al confine con l’Egitto, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, come parte della sua offensiva militare contro il movimento islamista palestinese Hamas.
