Trump manda l’esercito nella Riserva Roosevelt: diventerà una nuova Guantanamo?
Donald Trump ha deciso la militarizzazione della Riserva Roosevelt, una stretta striscia di terra che corre lungo il confine tra California, Arizona, New Mexico e Messico che ora, con l’ingresso dell’esercito nell’area, passa sotto il controllo del Pentagono. Secondo fonti citate dal New York Times, il memorandum approvato ieri permetterà ai militari che pattugliano la striscia di fermare i migranti per essere entrati in una zona militare, consegnandoli poi agli agenti del Border Patrol per effettuare l’arresto vero e proprio.
Una mossa che espande la militarizzazione del confine avviata dalla sua seconda amministrazione, anche se gli attraversamenti da parte di migranti sono drasticamente diminuiti da quando il tycoon è ritornato alla Casa Bianca.
Passa in questo modo sotto il controllo del Dipartimento della Difesa la fascia di territorio istituita dal presidente Theodore Roosevelt per la sicurezza dei confini nel 1907. Trump aveva già autorizzato l’esercito a operare nella stessa area durante la sua prima amministrazione per favorire la costruzione di un muro che avrebbe scoraggiato gli attraversamenti dei migranti.
L’azione potrebbe sollevare controversie legali, in particolare riguardo al Posse Comitatus Act istituito nel 1878, che limita l’uso delle forze armate in ruoli di applicazione della legge interna e in linea generale proibisce proibisce al personale militare delle forze armate degli Stati Uniti d’America e alle unità della Guardia Nazionale degli Stati Uniti sotto l’autorità federale, di agire come forze dell’ordine entro il territorio degli Stati Uniti, tranne quando espressamente autorizzate dalla Costituzione o dal Congresso.
Alcuni analisti e attivisti dei diritti civili hanno pure sollevato l’ipotesi che la zona si trasformi in una sorta di “Gitmo interno” dove le leggi normali degli Stati Uniti potrebbero non essere applicate pienamente, conducendo a detenzioni prolungate e potenzialmente indefinite dei migranti fino all’intervento delle autorità competenti. “Gitmo” richiamando l’informale pronuncia dell’acronimo Gtmo con il quale viene spesso indicata la base navale Usa di Guantánamo nell’omonima baia dell’estremo sud-est di Cuba, dal 2002 divenuta – per gli effetti della decisione dell’allora presidente George Bush – simbolo delle prigioni ove, in tutto il mondo, gli Stati Uniti tengono detenuti prigionieri di guerra o sospetti di terrorismo privandoli dei più elementari diritti stabiliti dalle Convenzioni di Ginevra.
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