Turismo

L’estate che ci attende alla Reggia di Caserta

di Alessandra Iannello -


Musica, danza, mostre ma anche cinema e sessioni di yoga all’alba: la Reggia di Caserta si prepara a un’estate ricca di eventi. Momento culminante il 18 luglio con l’esibizione della Banda della Guardia di Finanza che celebra in musica il 250° anniversario della fondazione del Corpo
Guardava alle residenze reali di Vienna e Parigi Carlo di Borbone quando, nel 1750, chiamò Luigi Vanvitelli per progettare la sua reggia. La nuova costruzione doveva essere ubicata nel feudo di Caserta, acquistato dalla famiglia Caetani di Sermoneta, per istituire il nuovo centro amministrativo del regno, in un luogo sicuro perché lontano dalle eruzioni del Vesuvio e dagli attacchi dei corsari.
Vanvitelli disegnò un’opera faraonica, una struttura monumentale di oltre 47mila metri quadrati che si erge per cinque piani. Per la sua costruzione, iniziata con la posa della prima pietra il 20 di gennaio 1752, furono impiegati oltre 2mila uomini fra operai e schiavi. A ribadire la ricchezza del Regno delle Due Sicilie tutti i materiali usati venivano dalle terre rette dal sovrano come il tufo da San Nicola la Strada, la calce da San Leucio, il marmo grigio da Mondragone, la pozzolana da Bacoli e il travertino da Bellona. Anche le altre regioni regnate da Carlo vollero dare il loro contributo e così dal Granducato di Toscana, di cui il Borbone era gran principe, arrivò il marmo bianco di Carrara e il ferro di Follonica.
Per collegare la Reggia al Palazzo Reale di Napoli fu realizzato un viale diritto lungo 15 chilometri. Si racconta che la corte e la servitù dei Borbone contasse così tante persone che quando il re entrava alla Reggia a Napoli la coda del corteo non si era ancora mossa.
Oggi la Reggia, patrimonio Unesco dal 1997, vive una nuova era dell’oro dopo periodi altalenanti di decadenza.
Il percorso museale prevede la visita degli Appartamenti Reali ai quali si accede salendo lo Scalone Reale formato da centosedici gradini in marmo bianco di Carrara e composto da una rampa centrale che termina su un pianerottolo, da cui si dipartono altre due rampe parallele che giungono al vestibolo superiore. L’ambiente più maestoso degli Appartamenti Reali è la Sala del Trono, adibita al ricevimento delle personalità di spicco del tempo. Di grande pregio anche le altre Sale dell’Ottocento come la Camera da letto di Gioacchino Murat o la Camera da letto di Francesco II. Nell’ala del Settecento, le Sale delle Stagioni, il Boudoir di Maria Carolina con la Biblioteca Palatina, la Pinacoteca e il Presepe di Corte, grande passione della famiglia reale. Alla magnificenza degli interni corrisponde quella esterna del Museo Verde che si estende per 123 ettari ed è composto dal Parco Reale e dal Bosco Vecchio. Il primo, ideato dal Vanvitelli, è un giardino all’italiana con vasti prati, aiuole e rigogliosi giochi d’acqua che si susseguono lungo l’asse centrale con grandi vasche, fontane e cascate ornate da gruppi scultorei che creano un effetto scenografico di grande impatto.


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