Politica

Letta, gaffe sulla scuola e Di Maio critica il Rdc

di Adolfo Spezzaferro -

I leader dei partiti al meeting di rimini ©imagoeconomica


Enrico Letta sul palco del Meeting di Rimini, nel suo primo confronto con i big in campagna elettorale, non potendo metter su il solito disco rotto – “la Meloni non deve vincere” – si è cimentato con il programma elettorale del Pd. Riuscendo pure a farsi fischiare dalla platea ciellina per aver proposto l’allungamento dell’obbligo scolastico fino al termine delle superiori. Sul fronte del reddito di cittadinanza, bocciato dagli altri ospiti – dalla leader di FdI fino a Salvini e Tajani passando pure per Rosato di Iv – il segretario dem rimane più morbido. Per lui il Rdc va cambiato (idea di cui si è convinto persino Di Maio, con la sua ennesima giravolta), non abolito, sottolineando poi la necessità di una nuova misura contro la povertà. “Per esempio dobbiamo portare avanti la riduzione dell’imposizione fiscale, soprattutto per chi lavora. Troppi giovani mi hanno chiesto all’estero per quale motivo debbano tornare in Italia. La maggior parte degli stage sono gratuiti, questa cosa non è più ammissibile”. Sul fronte della scuola, Letta assicura che “in cinque anni i nostri insegnanti saranno pagati come la media europea. Questo è ciò che prevediamo per il nostro programma per la prossima legislatura. Un impegno importante che ci siamo presi tutti. Sullo sport posso solo dire che è un valore importante per tutti, non solo per i giovani. Estenderei il programma Erasmus anche alle scuole superiori, pagato dal sistema complessivo, non a carico delle famiglie”, rilancia.

Ma è sul fronte dell’emergenza energetica che il segretario dem tradisce la debolezza del suo programma elettorale. “Oggi gas ed energia elettrica vengono accoppiate e messe insieme, una stortura del mercato che richiede un nuovo regolamento, un prezzo amministrato. Intervento immediato per prezzi dalla soglia più bassa per aiutare le famiglie e le imprese. Altrimenti la Russia ci può strangolare”. Così Letta torna a ribadire la necessità di un tetto per il prezzo del gas (dimenticando che siamo nella Ue e che Bruxelles ha fallito nel tentativo di trovare la quadra sul price cap). Ma la strategia a lungo termine per gestire l’emergenza gas causata dalla guerra russo-ucraina e dalle sanzioni contro Mosca è perdente. Letta punta tutto sulle rinnovabili ma dice no al nucleare, che invece è l’unica energia pulita in grado di garantirci l’autonomia energetica. Ma d’altronde il segretario dem deve tenersi buoni SI e i Verdi. Risultato: semmai dovesse vincere, l’Italia resterebbe al buio (e al freddo).

L’altro no di Letta è quello contro il presidenzialismo proposto dal centrodestra. In nome di una “Costituzione che ci ha dato il parlamentarismo. Se noi non vincessimo, faremo di tutto perchè il nostro Paese non scada nel presidenzialismo che finirebbe per cambiare profondamento la Costituzione. Sarà un impegno fortissimo”. Per il leader dem la possibilità che gli italiani scelgano direttamente il capo dello Stato significherebbe rinunciare alla possibilità di continuare a governare, magari proprio con l’aiuto del Colle, pur senza vincere le elezioni. A tal proposito, oggi a Rimini è il giorno del premier uscente Mario Draghi: attesa per il suo discorso.

Letta infine non può non commentare lo strappo di Conte in Sicilia e la fine del fronte progressista Pd-M5S alle regionali. “Quando si fanno le primarie, trentamila persone partecipano votano, poi succede quel che succede, c’è un voltafaccia. Sono abbastanza esterrefatto”, commenta ospite a In Onda su La7. “La scelta di Conte di tradire il mandato degli elettori alle primarie è molto grave: è stato buttato nel cestino, senza coerenza”, ribadisce a Rimini, ringraziando poi la vincitrice delle primarie per l’aver accettato di proseguire comunque la corsa da sola. Ma ringraziamenti a parte, il problema resta. E non solo per la Chinnici ma per tutto il Pd: all’election day siciliano peserà moltissimo lo strappo di Conte, che vuole convincere gli elettori che il suo M5S è a sinistra dei dem. Tegole infinite per Enrico.


Torna alle notizie in home