Politica

Letta in bilico lancia le liste Pd mogli e mariti… e pochi big

Letta, il leader dimezzato apre la campagna flop in lista mogli e mariti quache big e molti amici.

di Adolfo Spezzaferro -

Italian Prime Minister Enrico Letta pauses during a press conference with Irish Prime Minister Enda Kenny at government buildings, in Dublin, Ireland, Thursday, Nov. 7, 2013. Letta is in Ireland on an official one day visit with the main issues of discussion being banking union, youth unemployment and Irish-Italian cooperation on EU issues. (AP Photo/Peter Morrison)


Nella conferenza il segretario dei democratici ricicla l’Ulivo, lancia il tour in bus elettrico e va contro i sondaggisti: “Saremo il primo partito”

Non basta la presentazione del simbolo insieme a Schlein e Speranza, il riciclo dell’Ulivo di Prodi, un tour su un minibus elettrico per rendere in discesa il cammino di Letta. Per il segretario, il percorso verso il 25 settembre sarà tutto in salita.

Il patto con il il Psi di Maraio, dopo quello con Fratoianni, Bonelli, Di Maio e chi ne ha più ne metta, non basterà a far dormire sogni tranquilli a chi nelle ultime ore deve confrontarsi con più di qualche semplice problema interno al partito. Basti pensare alle preoccupazioni dei giovani dem, i cui spazi potrebbero essere sacrificati per tenere appunto “tutti dentro”.
Ancora più grave la polemica relativa alle candidature delle mogli dei big. Un caso che sta facendo rumore quello di Michela Di Biase, moglie del ministro Franceschini, in procinto di essere candidata in una posizione sicura. Stesso discorso vale per la consorte del governatore Zingaretti, anche lei, secondo i rumors, alla ricerca di una casella bloccata. Un problema che non risparmia neanche gli alleati. Un esempio è quello della compagna del leader di Si Elisabetta Piccolotti, che pur vantando un ampio curriculum politico, non manca di scatenare l’ira di chi invece il seggio potrebbe vederselo sfilare dalla sera alla mattina.

Ecco perché quando Letta dice in conferenza “il Pd sarà la prima lista” è un bluff. La conferma delle sue paure sono i continui attacchi all’avversario. Neanche nell’ultimo incontro risparmiata la leader di Fdi: “La destra nel 2011 ha portato l’Italia al fallimento. Stiamo parlando della stessa persona che proponeva il Fmi al posto del Pnrr. Con quelle idee l’Italia sarebbe affondata”.

A svelare le carte del Pd, in materia di alleanze, invece, è Goffredo Bettini. Il dirigente nazionale non esclude una nuova intesa con i 5 Stelle dopo le elezioni. “La bellezza della politica – dichiara ai taccuini del Corsera – è la sua imprevedibilità”. Un progetto confermato dal segretario di +Europa Benedetto Della Vedova: “Perché sì alla sinistra e no al Movimento?”. Conferme provenienti dallo stesso universo grillino. Virginia Raggi rivela il motivo della sua esclusione alle parlamentarie online: la sua ferrea contrarietà a future alleanze.
Al momento, però, meglio andare divisi. In una campagna elettorale già persa in partenza, come dicono i sondaggi, ai gialli conviene mantenere lo spirito “identitario”. Ecco perché le bordate del Movimento verso il Nazareno sono all’ordine del giorno. L’ultima riguarda le politiche giovanili. “Il Pd – appare scritto in un post pubblicato nella pagina Facebook dei gialli – sta tappezzando l’Italia con quello che altro non è che la norma della nostra Fabiana Dadone”.

Se Letta piage, il collega di Volturara Appula non fa salti di gioia. Dopo il 25 a quelle latitudini può succedere di tutto. Non è un caso che la stessa Raggi si è rivolta direttamente a Grillo per dire che il capo politico, candidandosi in tutta Italia, abbia nei fatti “violato ogni regola”.


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