Esteri

L’EUROPA BLA BLA BLA

di Giovanni Vasso -


“L’inflazione è una delle maggiori sfide a breve termine: in settembre ha raggiunto il 10% nell’area euro. Non è sostenibile. La gente si aspetta che rispondiamo e dobbiamo essere in grado di farlo”. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola non sarà granché felice dell’esito dell’incontro di Praga sul tetto del gas. Che, intanto, s’è trasformato in un corridoio mobile. Il consiglio europeo informale, che si è riunito già sapendo che non avrebbe preso grandi decisioni, è riuscito solo a decidere di varare la Comunità Politica europea, che si incontrerà ogni anno in una capitale europea. Dopo Praga, toccherà a Chisinau in Moldavia.
In mattinata, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si è dichiarata “fiduciosa” rispetto al fatto che i leader dei 27 Paesi membri “arriveranno a una buona conclusione nella discussione sul tetto al prezzo del gas”. Quello di ieri, secondo la presidente dell’esecutivo Ue è stato “un primo passo importante” in vista delle decisioni finali sull’argomento. Scelte che però arriveranno al prossimo consiglio europeo, questa volta formale, che è in programma a fine mese. Insomma, ci sarà da attendere ancora diverse settimane prima che l’Europa riesca a dare una risposta alla “gente” citata da Metsola. Dopo l’incontro tenutosi nel pomeriggio sulla crisi energetica von der Leyen ha spiegato “La Commissione Europea presenterà proposte concrete per contenere i rialzi dei prezzi del gas naturale nelle prossime settimane” e dunque che si è parlato di “negoziare un corridoio per avere prezzi decenti dai nostri fornitori affidabili, di come limitare i prezzi sul mercato del gas nel suo complesso e di come contenere l’influenza del gas nella formazione del prezzo dell’elettricità. Tutto questo è stato discusso nell’ottica di avere nell’ambito della roadmap proposte concrete, che arriveranno nelle prossime settimane”.

Poi ha rassicurato: l’Europa non deve temere l’inverno.“Siamo preparati meglio rispetto a prima”. Questo perché “prima della guerra, l’import di gas dalla Russia rappresentava il 41% delle importazioni totali mentre oggi è al 7,5%”. Quindi ha ribadito che “le scorte sono piene al 90%”, un risultato migliore rispetto a un anno fa quando, nello stesso periodo, erano al 15% in meno. Intanto qualche timidissima apertura è arrivata dal premier olandese Mark Rutte che, su Twitter, ha riferito di essersi confrontato con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e con il presidente francese Emmanuel Macron: “La questione energetica ha la nostra piena attenzione e stiamo lavorando per garantire un approvvigionamento energetico stabile e conveniente, che richiede prezzi del gas più bassi”. Al Ttf di Amsterdam, nel frattempo, il prezzo del gas ha continuato la sua discesa. Ieri sera era scambiato al prezzo di 156 euro al MhW, in calo dell’11% rispetto a giovedì.

Tra i protagonisti dell’incontro informale c’è stato Mario Draghi che, a margine dell’incontro pomeridiano sull’energia, ha spiegato di essere favorevole all’ipotesi avanzata dai commissari Paolo Gentiloni e Thierry Breton: “Sono d’accordo, proposte simili c’erano anche 5-6 mesi fa. È una proposta molto naturale in questa situazione, tanto più dopo la decisione tedesca. È quello che serve per cercare di mettere tutti i Paesi, sia quelli che hanno spazio fiscale sia quelli che non hanno spazio fiscale, su un livello uguale”. Mario Draghi è stato al centro dell’attenzione ma non per gli argomenti all’ordine del giorno. I colleghi dell’Ue, infatti, gli chiedevano della transizione di governo e, di Giorgia Meloni. Al punto che il premier ha dovuto spiegare ai giornalisti che “c’è curiosità ma non preoccupazione per l’esito delle elezioni italiane, con grande rispetto per il voto dei cittadini”.


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