Politica

L’EVENTO – Tra i forse 50mila di Piazza del Popolo le bandiere della Palestina e i controsensi dem. Conte ruba la scena a Schlein

di Edoardo Sirignano -


Neanche gli addetti alla sicurezza bastano a nascondere le bandiere della Palestina. Nella manifestazione di Piazza del Popolo, a dispetto di quanto annunciato prima della convention, compaiono chiari riferimenti al conflitto in Medio Oriente e non hanno nulla a che vedere con la pace. Neanche, d’altronde, la migliore organizzazione poteva passare allo screening 50mila persone, sempre se la cifra sulla partecipazione diffusa dal Nazareno è veritiera. I cartelli del movimento rifugiati di Caserta, dove c’è scritto “Stop bombing Gaza”, ad esempio, valgono più di mille parole. Non c’è nulla di strano, d’altronde, nella protesta dei campani pro Palestina. La sinistra, fino a ieri, ha sostenuto quelle ragioni. Perché smentirle proprio adesso? L’unico problema è che in un momento così delicato non solo si alimenta un ingiustificato antisemitismo, ma piuttosto si rischia di confondere una battaglia condivisibile con la causa di un gruppo terroristico, come Hamas.

L’unica novità della kermesse è la partecipazione di Giuseppe Conte, che torna in piazza per mantenere viva e unita la coalizione. Il leader dei pentastellati, allo stesso modo, chiarisce: “Sono per il campo giusto e non quello largo. Siamo oggi qui per confermare il dialogo che abbiamo avuto col Pd e per confermare tutto il nostro dissenso alle politiche del governo, a partire dalla manovra”. Il problema per l’ex premier, intanto, è spiegare ai pacifisti pentastellati che l’alleato prescelto è quello che manda le armi all’Ucraina e che ha più di qualche semplice difficoltà a tenere a bada posizioni estreme sulla Palestina. La mediazione, ottenuta soprattutto grazie a Zingaretti, il primo a essere salutato dall’avvocato di Volturara Appula, potrebbe, dunque, non funzionare sin dal principio.

Detto ciò, Schlein si ritiene soddisfatta per la partecipazione delle altre opposizioni e della tantissima gente, che in una giornata non caldissima riempie il centro della capitale. “Piazza del Popolo – sottolinea – è meravigliosa. L’alternativa è qui”. Il problema o meglio ancora l’interrogativo, però, è uno soltanto: Quale alternativa? Nella rianimata piazza progressista, c’è tutto e il contrario di tutto. Il collante è solo l’antagonismo a Meloni. Sarà sufficiente a un mondo alla ricerca di un’identità e non rosso-compagno come certi apparati lo vogliono far apparire? La stessa opposizione interna alla Schlein, a parte i ringraziamenti di facciata di Bonaccini, ad esempio, mugugna quando viene intonata Bella Ciao. La complessa torre di Babele dem rappresenta davvero solo ex Pci, amici vari di Landini e qualche attivista delle Coop, interessati più ai loro interessi che a quelli dei migranti? Questo è il dilemma che attanaglia una sinistra, per cui una rondine non fa certamente primavera.  


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