Ambiente

LifeDelfi: in mare la campagna Cnr-Irbim per studiare e proteggere i delfini

di Redazione -


Stamattina, i protagonisti del mare al largo della penisola sorrentina sono stati i delfini. All’alba, c’era un gruppo di delfini tra Sant’Agnello e Piano di Sorrento. Poco dopo, un gruppo di tursiopi nei pressi del Vercece a Massa Lubrense, in piena zona A del Parco Marino di Punta Campanella, ripresi durante le attività di monitoraggio del progetto LifeDelfi.

Una festa “sotto controllo”, per loro in acqua, monitorati dal progetto di tutela per questa specie a rischio che prosegue con l’Area Marina Protetta Punta Campanella, partner del Life cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’Irbim Cnr.

Questa mattina, in Campania, in mare anche il presidente dell’Area Marina Protetta, Lucio Cacace, in barca insieme ai pescatori per monitorare gli sviluppi del progetto che punta ad evitare le interazioni tra pescherecci e delfini che possono ferire o uccidere i mammiferi marini e causare danni ai pescatori. A cura dell’Area Marina sono stati installati i pinger, dissuasori sonori, su alcuni pescherecci della zona. A breve, saranno distribuite nasse che contribuiranno a salvaguardare i delfini.

LifeDelfi agisce tra l’Adriatico e il Tirreno. Durante lo scorso mese, si sono svolte due settimane di test e monitoraggio nell’Adriatico, a conclusione della campagna “Delfi 2022” che ha visto il team del CNR Irbim, che coordina il progetto europeo Life Delfi, impegnato per due settimane a bordo della nave da ricerca Dallaporta.
Obiettivo di questa specifica campagna, lo studio delle interazioni tra cetacei e reti da traino nel centro Adriatico attraverso tecniche di monitoraggio acustico passivo (PAM) e visivo. I ricercatori hanno impiegato congiuntamente idrofoni, registratori autonomi subacquei, videocamere subacquee e droni per caratterizzare le modalità con cui i delfini interagiscono durante le diverse operazioni di pesca. In questo modo è possibile associare a stati comportamentali osservabili visivamente (ad esempio la depredazione delle reti) dei pattern di vocalizzazioni specifici.


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