Esteri

L’INCURSIONE

di Ernesto Ferrante -


Un gruppo di sabotatori ucraini ha compiuto un blitz in territorio russo, nella regione di Bryansk situata al confine con l’Ucraina, uccidendo due persone. L’agenzia Tass ha riferito che “due villaggi sono stati attaccati dai sabotatori: Lyubechane e Sushany”. Secondo il governatore Alexander Bogomaz, il distretto di Klimovsky è stato preso di mira dalle forze armate ucraine con un drone, il cui “schianto” ha provocato un incendio in un edificio residenziale nel villaggio di Sushany. Una persona è morta e un’altra è rimasta ferita dai colpi di mortaio sparati dagli ucraini sul villaggio di Tetkino, nella regione di Kursk. Lo ha reso noto il governatore Roman Starovoit sul suo canale Telegram.
È stato “un attacco terroristico”. Il presidente russo Vladimir Putin non ha dubbi su quanto accaduto. Parlando ai partecipanti al Programma educativo della Mentor’s School, Putin ha affermato che “hanno commesso un altro atto terroristico, un altro crimine. Sono entrati nella zona di confine e hanno aperto il fuoco sui civili. Hanno visto che era un’auto civile, hanno visto che i civili erano seduti lì e che c’erano dei bambini hanno aperto il fuoco su di loro”. Citato da Ria Novosti, il presidente ha aggiunto che “queste persone vogliono privarci della memoria storica, della nostra storia, delle nostre tradizioni e della nostra lingua”.

 

 

“La storia del gruppo di sabotaggio ucraino nella Federazione Russa è una classica provocazione deliberata. La Federazione russa vuole spaventare la sua gente per giustificare l’attacco a un altro Paese e la crescente povertà dopo un anno di guerra. Il movimento partigiano nella Federazione russa sta diventando più forte e più aggressivo. Temete i vostri partigiani”. Ha tirato in ballo presunti oppositori interni il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak. È di tre morti il bilancio dell’attacco missilistico russo contro un edificio nella città ucraina di Zaporizhzhia. Il raid su Zaporizhzhia è opera di uno “Stato terrorista” che vuole far regnare il “terrore”. Lo ha scritto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky su Telegram. “Lo Stato terrorista vuole che ogni giorno sia un giorno di terrore per il nostro popolo – ha accusato Zelensky – Ma il diavolo non regnerà nella nostra terra. Scacceremo tutti gli occupanti e saranno senza dubbio giudicati per le loro azioni”.

Sulle tensioni in Transnistria è intervenuto il capo del governo di Chisinau, Dorin Recean, citato dal portale di notizie NewsMaker. “La Russia non ha risorse sufficienti per un’escalation. È anche chiaro che non può invadere la Moldavia con mezzi militari”, ha assicurato, sottolineando che il suo Paese ha “abbastanza potenziale per affrontare una possibile escalation in Transnistria”. Di nucleare ha parlato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. Intervenendo alla Conferenza sul disarmo a Ginevra, Ryabkov ha avvertito che “non possiamo rimanere indifferenti a quanto sta accadendo. Se gli Stati Uniti decideranno comunque di fare un simile passo e di essere i primi a condurre test nucleari, saremo costretti a rispondere adeguatamente”. Il “crescente coinvolgimento” di Stati Uniti e Nato in Ucraina “rischia di portare a uno scontro militare diretto tra potenze nucleari con conseguenze catastrofiche”, ha concluso il vice ministro.

Torna alle notizie in home