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Linea dura del governo, ma è scontro E Cospito a Milano già si vede martire

di Rita Cavallaro -

CARLO NORDIO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA


La sfida degli anarchici allo Stato ha trovato davanti la falange oplitica del governo Meloni. Perché nonostante il ministro Carlo Nordio abbia sottolineato come il caso di Alfredo Cospito sia seguito con la “massima attenzione” perché “”la tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità”, non si è minimamente discostato dalla linea dura dell’Esecutivo contro mafiosi e terroristi. E ieri in conferenza stampa, nel ribadire che non concederà la revoca dell’ergastolo ostativo all’anarchico in sciopero della fame da 104 giorni, ha precisato che “il regime di carcere duro è indispensabile”. Il Guardasigilli ha spiegato che “l’ondata di gesti vandalici prova che il legame tra il detenuto e i suoi compagni rimane e tenderebbe a giustificare il mantenimento del 41bis”. E proprio per non cedere ai ricatti di un ergastolano, che vuole diventare il martire degli anarco-insurrezionalisti e perfino il paladino della causa mafiosa, è stato disposto il trasferimento dal carcere di Sassari a quello di Milano, dove c’è il Servizio assistenza intensificata, l’area dove sono destinati i detenuti affetti da gravi patologie e in cui lavorano medici in grado di intervenire tempestivamente, qualora le condizioni di salute del carcerato si aggravassero ulteriormente a causa del digiuno volontario. Perché è chiaro che ora la priorità del governo è quella di evitare la morte di Cospito, ancor più determinato al sacrificio estremo tanto da aver fatto sapere che rifiuterà perfino gli integratori alimentari. Nordio ha precisato: “Il trasferimento non è un minimo cedimento dello Stato, ma il riconoscimento che una cosa è la doverosa espiazione della pena, ma altro l’assoluta tutela della salute, che è un principio sacro e inderogabile”. Il titolare della Giustizia ha aggiunto che “la nostra linea politica è di una fermezza assoluta sulle forme di intimidazioni. In questo momento storico il 41bis è indispensabile ed è necessario mantenerlo. Ci sono tutte le pronunce che legittimano il mantenimento di questa situazione, se un domani le cose cambiassero, cambierebbero anche le leggi. Alla domanda se lo sciopero della fame possa incidere sul 41bis, la mia risposta è assolutamente negativa”. E ha aggiunto che la decisione sul mantenimento del carcere duro per Cospito “sarà presa dopo un maturato studio della situazione giuridica. Qualsiasi decisione sulla parte che ci compete non può e non deve essere adottata se prima non riceviamo i pareri delle autorità giudiziarie”. Con il ministro della Giustizia sono intervenuti anche il vicepremier e titolare degli Esteri, Antonio Tajani, e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. La Farnesina sta seguendo la delicata situazione degli attacchi terroristici contro i funzionari italiani alle ambasciate di Atene, Barcellona e Berlino, messi a segno dalle galassie di anarchici che si stanno muovendo a livello internazionale dopo la chiamata alle armi del leader al 41bis. “Abbiamo riferito al Consiglio dei ministri sulla vicenda Cospito e su quella che riguarda gli attacchi di movimenti anarchici in Italia e all’estero contro sedi o personale diplomatico italiano. Noi abbiamo confermato la volontà di non scendere a patti con chi usa la minaccia e la violenza come strumento di lotta politica”, ha detto Tajani.”Ci auguriamo che tutte le forze politiche sostengano questa azione del governo contro la violenza organizzata contro lo Stato, contro le autorità e contro le sedi diplomatiche in giro per il mondo”, ha precisato il titolare degli Esteri. La stessa fermezza è stata infine mostrata dal Viminale. Piantedosi ha tra l’altro parlato della situazione degli scontri degli ultimi giorni e delle bombe lanciate dagli anarchici nelle proteste di piazza o contro obiettivi sensibili. E ha definito gli attacchi degli antagonisti “molto insidiosi”. Il ministro dell’Interno, che oggi presiederà una riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo con le forze di polizia e con l’intelligence, ha spiegato come “la metodologia messa in atto dagli anarchici ci impone di porre attenzione alle sedi istituzionali per le modalità molto insidiose con cui si sono manifestate le azioni, anche in forma di attacchi terroristici”. Nel summit di oggi, comunque, “non ci sarà alcuna valutazione sulla procedura del 41bis o su Cospito. Non ci sono motivi per dire che non è successo niente, ma neanche che la minaccia terroristica è dietro l’angolo. Prenderemo decisioni equilibrate”, ha detto. E sull’ipotetica instaurazione di un legame tra terroristi e mafiosi contro l’ergastolo ostativo, Piantedosi ha risposto: “Non so se esiste una saldatura, ma se chi subisce il carcere duro se ne lamenta vuol dire che è efficace, che funziona dal punto di vista dell’attività di prevenzione e dello Stato”.

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