Attualità

L’INGRANDIMENTO – Erdogan concede il via libera: la Finlandia può entrare nella Nato

di Eleonora Ciaffoloni -


Rimane solamente l’annuncio con la fumata bianca. Ma la Finlandia sembrerebbe ormai a un passo dall’ingresso nella Nato. Una possibilità che vede ora la propria concretizzazione grazie al via libera della Turchia alla richiesta di adesione arrivata da Helsinki, che era stata oggetto di tensioni diplomatiche fino a qualche settimana fa. Il presidente turco Erdogan si era opposto all’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato per motivi definiti di “sicurezza”. Nello specifico il presidente turco aveva accusato le due nazioni di aver ospitato alcuni militanti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), gruppo “nemico di Erdogan”, ma anche per non aver adottato misure contro i sostenitori dei militanti curdi e i membri di quella rete che Ankara ritiene responsabile del tentativo di colpo di stato del 2016. Il governo turco considera i gruppi come organizzazioni terroristiche e di conseguenza ai fatti aveva raggelato i rapporti con i due stati. Ora la stretta di tensione sembrerebbe essersi allentata con la Finlandia – che avrebbe adottato misure in tal senso e la cui sensibilità sulla questione sarebbe ora in linea con quella turca – ma con il dito che rimane ancora puntato sulla Svezia. Una Finlandia quindi più vicina alla Nato perché più vicina alla Turchia: secondo l’agenzia di stampa Anadolu, il governo di Erdogan prevede di approvare l’adesione della Finlandia alla Nato (indipendentemente da quella della Svezia) prima delle elezioni parlamentari e presidenziali turche previste il prossimo 14 maggio. Inoltre, il presidente finlandese Sauli Niinisto si recherà nelle prossime ore in visita ufficiale a Istanbul dove, domani, è previsto proprio l’incontro con l’omologo turco Erdogan in per discutere dell’ingresso di Helsinki nell’Alleanza atlantica. Il via libera della Turchia apre la strada. Tuttavia, per l’ufficialità dell’ingresso nella Nato, tutti i parlamenti dei 30 i Paesi membri dell’Alleanza devono ratificare la richiesta. Dopo Ankara manca Budapest: infatti, l’Ungheria non solo non ha ancora ratificato l’adesione di Finlandia e Svezia, ma ha anche rinviato il voto, in programma la settimana prossima, cancellando la sessione parlamentare.


Torna alle notizie in home