Salute

L’innovazione per il buon management sanitario nelle Ausl dell’Emilia Romagna

di Giovanni Mauro -

ZONA UNIVERSITARIA.STUDENTI.PORTICO


L’innovazione, una migliore gestione organizzativa delle strutture sanitarie, una moltiplicazione delle azioni informative a favore dei pazienti. Su queste tre linee direttive si sviluppa da tempo l’iniziativa del management sanitario della Regione Emilia – Romagna sulla scorta di significative risorse pubbliche.

Telemedicina, cartelle informatizzate, sensibilizzazione contro gli abusi ma anche percorsi di accoglienza studiati per gli adolescenti: sono queste alcune delle aree di intervento per i progetti delle Ausl finanziati con risorse regionali. E dalla Regione è arrivato oltre un milione di euro per prevenire e curare il disagio mentale, in particolare dei più giovani. Interventi, anche per la salute nelle carceri.
Con oltre un milione di euro di risorse regionali da destinare a tutte le Ausl del territorio, da Piacenza a Rimini, sono stati infatti finanziati 28 progetti, molti dei quali da realizzare attraverso l’utilizzo delle tecnologie innovative, a partire dalla telemedicina.
Tra i vari interventi, c’è la sperimentazione della Cartella Unica Regionale nell’ambito della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza: una cartella informatizzata che nasce con l’obiettivo di mettere il paziente al centro del processo terapeutico, integrando servizi e contenuti anche molto diversi (percorsi diagnostici, trattamenti, prestazioni, test). Per implementare questa cartella elettronica è previsto anche l’uso della telemedicina attraverso il supporto di dispositivi elettronici.
Guardando ai più giovani, è poi stata prevista la messa a punto di percorsi di accoglienza e trattamento di adolescenti e giovani che accedono al pronto soccorso, con l’obiettivo di intercettare e trattare eventuali criticità riconducibili alla salute mentale fin dalle prime manifestazioni e di snellire e meglio gestire l’approccio della struttura verso queste problematiche.

Ma anche, in tutti i contesti organizzativi che si occupano di preadolescenti e adolescenti, è stata definita la formazione all’approccio dialogico, il cosiddetto open dialogue, il modello psicoterapeutico nato in Finlandia che prevede l’idea di una terapia “su misura” per l’assistito.
Un binomio, quello dell’innovazione e di un buon management, che ha ribadito anche l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini: “Investiamo da tempo nella prevenzione del disagio mentale, con interventi di prossimità che intercettino situazioni critiche prima che diventino patologiche. Quando, invece, è necessario curare, crediamo nello sviluppo della tecnologia attraverso la telemedicina, l’utilizzo di documentazione elettronica e tutti gli strumenti che possano migliorare l’assistenza verso i cittadini, a partire dai più giovani e dalla popolazione fragile, tra i più colpiti dalla pandemia”.
Riguardo, poi, alla prevenzione del disagio giovanile e dell’abuso di sostanze, sono stati individuati interventi territoriali per le persone affette da dipendenze patologiche. Progetti, questi, che puntano molto sulla prossimità, quando non sulla domiciliarità delle cure.
E la Telemedicina è presente, infine, anche nel supporto dell’attuazione di un programma di sperimentazione di modelli indirizzati a promuovere la salute in carcere, uno dei contesti in cui questo strumento si rivela particolarmente efficace. Con un adeguato percorso formativo per gli operatori coinvolti.


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