Attualità

L’insostenibile leggerezza dei nascituri

di Michele Gelardi -


LIBERALMENTE CORRETTO – L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEI NASCITURI

A quanto pare il nostro pianeta è infastidito dai bambini. Non più perché non stanno fermi, ma per il solo fatto che respirano. Ricorderete che la loro irrefrenabile giocosità disturbava già i televirologi di chiara fama Burioni e Galli, per i temutissimi effetti di diffusione della pandemia peggiore del secolo. I fastidiosi marmocchi, godendo di una copertura immunitaria naturale, superiore a quella degli adulti, erano considerati alla stregua di untori non unti e non ungibili, pertanto “colpevoli” al quadrato. Oggi si rimprovera loro una colpa ulteriore: quella di determinare il collasso del pianeta per eccesso di Co2. È noto infatti che il pianeta è sostenibile, ma solo fino a un certo punto. La moltitudine del popolo ingenuo non sa quale sia questo punto, ma una ristretta cerchia di scienziati, alchimisti e politici, prevalentemente assisi in comode poltrone nelle sedi dell’ONU e dell’Ue, conosce alla perfezione il punto estremo di sostenibilità, coincidente con una certa soglia di Co2.

Cotali benefattori dell’umanità, nell’esercizio delle loro gravose funzioni, hanno calcolato che ogni bimbo venuto alla luce su questa terra altera l’equilibrio cosmico sul quale “si sostiene” il pianeta, aggiungendo Co2 a Co2, sicché sarebbe meglio non nascesse. Sono innumerevoli gli allarmi lanciati dagli eletti, ai quali ha parlato il pianeta, disvelando il mistero della sostenibilità. Le grida di dolore del globo terrestre sono state distintamente sentite, per esempio, dal giudice Ruth Bader Ginsburg, la quale confessò che la Suprema Corte degli Stati Uniti aveva pronunciato la sua sentenza, in tema di aborto, sul presupposto che ogni nascita danneggerebbe l’equilibrio ecologico universale. In tempi recenti è stato pubblicato uno studio dei ricercatori della Lund University in Svezia, secondo il quale, per ogni nuova vita, il pianeta risulta “insostenibilmente” sovraccaricato di 58,5 tonnellate di Co2 annuali. Non oso mettere in dubbio le conclusioni “scientifiche” degli eletti. Tuttavia non posso dimenticare con quale preoccupazione seguii i mondiali di calcio in Sudafrica, in ragione del proclamato pericolo che incombeva sulla terra a causa dell’ampliamento del buco dell’ozono, indotto dall’uso ininterrotto e prolungato, da parte del pubblico, di rumorose trombette azionate col malefico gas CFC. Fortunatamente quella preoccupazione si rivelò infondata, giacché il buco dell’ozono preferì scrollarsene le spalle e proseguire per la sua strada. Non è escluso dunque che anche l’attuale preoccupazione faccia la stessa fine di quella relativa alle trombette dei sudafricani.

Osservo inoltre che il disfavore per le nuove nascite, sempre giustificato in nome di vecchie e nuove “sostenibilità”, ha una storia antica e radici ideologiche profondissime, le quali vanno ben al di là degli enunciati malthusiani sulla insufficienza delle risorse alimentari, che la storia si è incaricata di smentire. Gaetano Masciullo, nel suo libro “La tiara e la loggia” (ed. Fede & Cultura), le individua nella corrente di pensiero dello gnosticismo, che attraversa i secoli come un fiume carsico, riapparendo di volta in volta in nuova veste, ma uguale sostanza. Il postulato di fondo si può ravvisare nell’asserita necessità che il consorzio umano sia guidato da coloro che hanno raggiunto la “gnosi”, ossia l’esatta conoscenza delle vicende e dei destini dell’umanità. Lo gnosticismo, per ragioni interne al suo pensiero, inclina verso il panteismo, giacché l’universo non è visto come “creato”, coincidendo esso stesso con la divinità originaria. Tutto ciò che esiste è “emanazione” della divinità; il Bene e il Male sono le due facce di essa. Ne deriva che il cosmo divinizzato è anche temuto, perché può mostrarci la sua faccia malefica, tanto più se “disturbato”. Non stupisce perciò che “la regola generale dello gnosticismo fu in ogni epoca quella di evitare il più possibile la procreazione” (pag. 30). Nella logica dello gnostico, l’uomo non è al centro del creato, poiché non c’è stata alcuna creazione; e dunque il comandamento “crescete e moltiplicatevi” è la via per aumentare la sofferenza e la schiavitù. La chiave di lettura di Masciullo ci consente di inquadrare anche il moderno ecologismo, che rimprovera ai nascituri di non essere eco-friendly, nel solco di un filone di pensiero sempre risorgente. A ben vedere, la politica cinese del figlio unico e la svolta green dell’ONU e dell’Ue hanno molte più cose in comune di ciò che appare a prima vista, essendo comunque idealmente riconducibili a una sorta di neognosticismo.


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