Politica

L’INTERVISTA – Riforma Nordio, Rosato: “Ci chiediamo in quale primavera sarà realizzata. D’accordo le parole, ma ora i fatti”

di Edoardo Sirignano -

Democristiano triestino, poi Pd oggi renziano, Ettore Rosato è il relatore della legge che sarà ancora protagonista il 25 settembre: il Rosatellum. ©imagoeconomica


“Sulla giustizia è venuto il momento di passare dalle parole ai fatti. Non so Nordio a quale primavera si riferisca”. A dirlo Ettore Rosato, deputato del gruppo di Azione-PER-Renew Europe.

Caso Crosetto, che idea si è fatto?

Un grande polverone per una affermazione poco precisa. Resta il fatto che l’ingerenza della magistratura nella vita dei partiti e dei governi non si è mai sopita da parte di alcuni magistrati.

Nel frattempo, però, Nordio dichiara che l’indipendenza dei togati è intoccabile. Neanche la Meloni ha difeso il ministro alla Difesa. Non è che esiste qualche divisione all’interno della maggioranza?

Ritengo che il ministro Nordio abbia affermato un principio che nessuno ha mai messo in discussione nel Paese. Il tema, piuttosto, è un altro: come alcuni esponenti della magistratura intervengano sui fatti della politica, che non sono le questioni penali, su cui per fortuna la magistratura c’è, ma sono altro.

Perché solo adesso la destra si ricorda di un problema di cui si parla da anni, basti pensare ai libri di Palamara?

Presumo perché oggi è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. La riforma della magistratura è stata anticipata, descritta e annunciata. Adesso deve essere realizzata. Noi staremo a incalzare affinché ciò avvenga.

Sulla separazione delle carriere, il ministro Nordio ha dato come scadenza la prossima primavera. Sarebbe opportuno, come sostiene Forza Italia, dare priorità a questo tema e non ad altre riforme, come il premierato…

Non so a quale primavera si riferisca Nordio.

La segretaria del Partito Democratico Schlein sostiene, intanto, che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni vede complotti ovunque. È d’accordo?

Stiamo parlando di un governo che, per fortuna, non sta realizzando molte delle promesse elettorali, ma purtroppo ha anche molte lacune sulle cose che servono al Paese. Siamo più preoccupati di tale aspetto e non certamente dei complotti.

Siete, dunque, disponibili a sostenere il ministro Nordio qualora vi chiedesse un sostegno sulla giustizia?

È dal primo giorno che lo appoggiamo, lo applaudiamo e lo sosteniamo. Le riforme che porta, però, mi sembrano tutte al ribasso e soprattutto ci sono tante che non porta.

Rispetto ai test psico-attitudinali per i togati, ad esempio, condivide il passo indietro di Palazzo Chigi?

I test psico-attitudinali, o chiamiamoli come vogliamo, facciamoli come si deve. Esistono per l’accesso a quasi tutte le carriere. Non capisco cosa ci sia di offensivo nel farli anche ai giudici. Dovrebbe essere un interesse della stessa magistratura.

Su quale argomento Nordio, invece, doveva incidere maggiormente?

La giustizia non è materia di magistrati o avvocati, ma riguarda milioni di cittadini che si aspettano una giustizia rapida, efficiente e giusta. Non abbiamo ancora visto riforme che siano molto sufficientemente incisive in tal senso. Vorremmo non perdere più altro tempo prezioso.

Cosa andrebbe risolto nell’immediato?

L’attenzione rispetto ai decreti attuativi delle riforme approvate dalla Cartabia, come quella sui magistrati fuori-ruolo, è stata poca e quindi deludente. Gli impegni assunti non sono stati mantenuti.

Delmastro rinviato a giudizio su Cospito. Quale la sua posizione rispetto al provvedimento?

Delmastro ha sbagliato in maniera evidente e plateale. Sui risvolti penali, poi, non spetta a me giudicare.


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