L’ANALISI – L’Isab e il conflitto tra lavoro e salute
Questa testata si è occupata di recente di una grande quantità di esposti alla magistratura, e chi scrive ne ha criticato l’uso tendenzioso e maligno (per esempio, contro provvedimenti del governo controfirmati dal Capo della Stato e dunque perfettamente legittimi). Si parla, invece, in quest’altra occasione, di un caso nel quale la richiesta di intervento, rivolto alla Procura della Repubblica di Siracusa, è da ritenere quantomai opportuna. Il caso è quello del complesso di raffinerie Isab s.r.l., ubicato nel comune di Priolo Gargallo, oggetto di sequestro disposto dal Gip di Siracusa il 13 maggio 2022 per “evitare la prosecuzione delle attività illecite e l’immissione nell’ambiente delle sostanze inquinanti non adeguatamente depurate”. Della vicenda si è occupata una recentissima sentenza della Corte Costituzionale, la n. 105, 7 maggio – 13 giugno 2024, chiamata a decidere dal Gip dello stesso Tribunale, che aveva censurato la norma (art. 6 del d.l. n. 2 del 2023) che praticamente lo obbligava “ad autorizzare la prosecuzione dell’attività produttiva”, nonostante il sequestro, ed anche se tale attività era palesemente in contrasto con la salute e la sicurezza sul lavoro, la salute dei cittadini e l’ambiente. Si tratta di evitare un’altra tragedia come quella del polo siderurgico nazionale di Taranto (ex Ilva). La sentenza della Corte è stata depositata circa tre mesi fa, tanto recentemente da utilizzare come parametro del giudizio il nuovo testo degli art. 9 e 41 della Costituzione, oltre all’art. 32 che tutela da sempre il diritto alla salute. In particolare, con il nuovo art. 9, “La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e con l’art. 41, si prevede che l’iniziativa economica sia libera ma non possa svolgersi “in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, oltre a quanto già sancito da tempo”. Oggetto del giudizio concreto è la verifica del rispetto, nell’ambito della procedura di riconoscimento dell’interesse strategico nazionale di Isab srl, e dunque della possibilità di continuare ad operare della raffineria da essa gestita, degli obblighi di adozione di misure con le quali realizzare il bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione, da un lato, e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi, dall’altro lato. Questo bilanciamento è il sale dei giudizi di legittimità costituzionale, che hanno ad oggetto l’impugnazione di norme giuridiche emanate dal Parlamento e dunque, generalmente, dalla maggioranza di governo, per verificare la coerenza del loro contenuto con i principi della Costituzione Repubblicana. In sintesi si tratta di risolvere il conflitto tra lavoro e salute. Favorire produzione ed occupazione, oppure ambiente e salute? La risposta che qui si può dare, sempre dal punto di vista giuridico, è nel segno appunto della Costituzione e dunque “nell’interesse delle future generazioni” come si legge nel nuovo testo dell’articolo 9, modificato con la legge Costituzionale n. 1 del 2022, cercando di mantenere le produzioni strategiche sul territorio, ma cambiando il modo di costruire gli impianti più rischiosi per l’ambiente e la salute.
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