Economia

L’Italia a caccia di gas

di CdG -

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente della Repubblica del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi


Le due più alte cariche dello Stato, Sergio Mattarella e Maria Elisabetta Casellati, sono in queste ore entrambi in visita ufficiale all’estero: il capo dello Stato è infatti in Mozambico e il presidente del Senato è in Algeria.

Quanto al primo, nella conferenza stampa svoltasi al palazzo presidenziale di Maputo successivamente all’incontro tra Sergio Mattarella e la sua omologa del Mozambico, il presidente italiano ha affrontato diverse questioni. Tra esse, innanzitutto il clima: collegandosi alla tragedia della Marmolada, l’inquilino del Quirinale ha fatto presente che i cambiamenti climatici “sono fenomeni che nessun Paese può affrontare da solo” ed ha aggiunto che “Ci sono Paesi che non si impegnano abbastanza su questo fronte”, ribadendo che è necessario rispettare le convenzioni internazionali già sottoscritte e anche  assumere in materia ulteriori buoni propositi.

Particolarmente significativo, inoltre, l’accenno al fatto che tra Italia e Mozambico c’è una “importante collaborazione sul piano energetico attraverso l’azione dell’Ente nazionale idrocarburi e il prossimo avvio dell’estrazione del gas, che consente l’esportazione” della materia liquida. Si tratta, ha detto Mattarella, di un “traguardo importante che testimonia la preziosa collaborazione che spero si possa allargare in altri settori economici”.

Contemporaneamente Maria Elisabetta Casellati si è recata in Algeria per partecipare, in rappresentanza del presidente della Repubblica italiana, alle commemorazioni per il sessantesimo anniversario dell’indipendenza del Paese nordafricano. “Italia e Algeria possono fare molto insieme per la stabilità politica ed economica del Mediterraneo” ha detto Casellati. Che ha poi aggiunto: “La mia presenza ha voluto sottolineare i profondi legami di amicizia e collaborazione tra i due Paesi”, già peraltro rafforzata dalla visita ufficiale a Roma compiuta a fine maggio dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. In quell’occasione si affrontò tra gli altri il tema del conflitto in Ucraina con particolare riferimento alle sue ripercussioni sul mercato energetico.

Evidente, al netto dei resoconti ufficiali delle due visite di Stato e relative dichiarazioni, l’intenzione di rafforzare la posizione del nostro Paese quanto alla questione dell’approvvigionamento di gas a fronte delle progressive carenze dovute all’interruzione delle forniture russe. Dell’Algeria, che tra l’altro ha nei giorni scorsi annunciato un aumento dei prezzi del gas che Sonatrach, la compagnia nazionale, venderà all’Europa (anche se per il momento, per precedenti accordi, dovrebbe essere esclusa l’Italia) si era già più volte in questo senso parlato; meno del Mozambico, che però è uno dei Paesi comunque attenzionati.

In tutto questo va infine sottolineato un dato di fatto: ovvero il ruolo di Eni, già da tempo presente ed attiva sia in Algeria sia in Mozambico. Ed è dunque appunto l’Ente nazionale idrocarburi il cuore della rete economico-diplomatica che Mattarella e Casellati hanno formalmente in queste ore confermato. Un cuore che, seppure sottotraccia, continua a dettare la linea dell’agenda italiana.


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