Esteri

L’Italia esce dalla Via della Seta cinese

di Eleonora Ciaffoloni -


LItalia è uscita ufficialmente dalla Via della Seta cinese. Lo ha fatto con una nota consegnata a Pechino nei giorni scorsi in cui si comunica che l’Italia non estenderà la durata del memorandum sulla Via della Seta, a quattro anni dalla sigla del Belt and Road Initiative. “No comment”, la risposta di Palazzo Chigi. 

La mossa è stata preceduta, durante l’estate, da una missione in Cina del segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, e a seguire dalla visita del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Nei due incontri è stata confermata l’intenzione di coltivare il partenariato strategico tra i due Paesi e sono stati avviati, fra gli altri, i passi preparatori per la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella l’anno prossimo in Cina.

“L’Italia esce dalla Via della Seta Cinese, Tajani: Non è la nostra priorità”

Sul fatto è intervenuto lo stesso ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani precisando che “la via della Seta non è la nostra priorità, abbiamo visto che la via della Seta non ha prodotto gli effetti sperati, anzi. Chi non è parte del percorso della via della Seta ha avuto risultati migliori”.

Detto questo, aggiunge Tajani, “la non partecipazione alla via della Seta non significa che sia un’azione negativa nei confronti della Cina, significa poter continuare ad avere ottimi rapporti e lavorare intensamente sugli aspetti commerciali per rafforzare la nostra presenza sul mercato. Abbiamo già convocato a Verona la riunione intergovernativa Italia-Cina per affrontare tutti i temi di commercio internazionale. Continua ad esserci ottimi relazioni e rapporti, pur essendo un Paese che è anche un nostro competitore a livello globale”.


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