Attualità

L’Italia ha sete, Cingolani promette risorse

di Mariagrazia Biancospino -


Un ventennio di errori, commessi su tutti i fronti istituzionali. Ma ora l’Italia ha sete. Serve più acqua, per l’agricoltura, per l’economia, per le comunità. E il governo sembra sulla strada per porre un rimedio a tutto questo.”Sulla siccità paghiamo vent’anni di errori e trascuratezze”: lo ha ribadito oggi il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ospite a Radio Capital.

“Sono tre anni che le precipitazioni sono basse – ha aggiunto -, e a questo dobbiamo sommare il riscaldamento globale e le nostre infrastrutture fatiscenti: perdiamo il 42% di acqua dalle tubazioni, abbiamo decine di enti gestori che rendono difficile anche la governance. E per capire anche solo quanta acqua c’è in un posto dobbiamo parlare con troppi interlocutori. Di più, l’agricoltura non usa le tecnologie più moderne per irrigare e spreca acqua. Prendiamo troppa acqua di superficie e usiamo poco le falde a causa di ostacoli burocratici. Dobbiamo mettere ordine nel sistema: ora investiamo 4,4 miliardi per rimettere a posto gli acquedotti e circa 880 milioni per il potenziamento dei sistemi di irrigazione”.

Una promessa di risorse che sembra rispondere all’ormai storico pressing di Coldiretti e Anbi. Per affrontare la sesta emergenza siccità dell’ultimo ventennio, proprio le due associazioni hanno riformulato il loro pacchetto di proposte.

Sono 223 i progetti definitivi ed esecutivi, cioè immediatamente cantierabili nell’ambito del Piano Laghetti che punta a realizzare 10mila invasi medio-piccoli e multifunzionali  entro il 2030, in zone collinari e di pianura. I  nuovi bacini incrementeranno  di oltre il 60% l’attuale capacità complessiva dei 114 serbatoi esistenti e pari a poco più di 1 miliardo di metri cubi, contribuendo ad aumentare, in maniera significativa, la percentuale dell’11% di quantità di pioggia attualmente trattenuta al suolo.

La realizzazione dei primi 223 laghetti comporterà nuova occupazione stimata in circa 16.300 unità lavorative ed un incremento di quasi 435mila ettari nelle superfici irrigabili in tutta Italia.

Il maggior numero di attuali progetti interessa l’Emilia Romagna (40), seguita  da Toscana e Veneto. Al Centro – Sud è la Calabria a vantare il maggior numero di progetti sul tappeto.

L’investimento previsto per questa prima tranche del Piano Laghetti è quantificato in circa 3 milioni e 252mila euro.

A corollario degli invasi, perseguendo  l’altro e determinante obiettivo strategico dell’autosufficienza energetica, dovranno essere realizzati 337 impianti fotovoltaici galleggianti (potranno occupare fino al 30% della superficie lacustre)  e 76 impianti idroelettrici, capaci di produrre complessivamente oltre 1 miliardo 259 milioni di kilowattora all’anno.


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