LO SGUARDO ARCHITETTONICO – Le Corbusier, la funzionalità al centro
Nato il 6 ottobre 1887 in Svizzera, Charles-Édouard Jeanneret-Gris, conosciuto universalmente come Le Corbusier, è stato una delle figure più emblematiche dell’architettura moderna. La sua visione innovativa ha trasformato il modo di concepire gli spazi abitativi e urbani, lasciando un’impronta indelebile nel mondo dell’architettura.
Le Corbusier iniziò la sua carriera come incisore, ma il suo interesse per l’architettura portò a studiare con alcuni dei più grandi architetti dell’epoca, tra cui Auguste Perret e Peter Behrens. Queste esperienze formative influenzarono profondamente il suo approccio progettuale, basato su un’architettura funzionale e innovativa. Uno degli aspetti più rivoluzionari del pensiero di Le Corbusier è stato l’elaborazione dei “Cinque Punti dell’Architettura”. Questi principi includevano l’uso dei pilotis (pilastri che sollevano l’edificio dal suolo), i tetti giardino, le piante libere, le facciate libere e le finestre a nastro. Questi elementi avevano lo scopo di creare edifici più luminosi, ariosi e funzionali.
Le Corbusier non si limitò a progettare edifici; fu anche un visionario urbanista. Le sue proposte per città come Parigi includevano grattacieli circondati da spazi verdi, un’idea che mirava a migliorare la qualità della vita urbana. Sebbene molti dei suoi piani urbanistici non furono mai realizzati, essi influenzarono profondamente il pensiero urbanistico del XX secolo. Tra le sue opere più celebri, spicca la Villa Savoye a Poissy, realizzata tra il 1928 e il 1931. Questo edificio è considerato un manifesto del Movimento Moderno, incarnando perfettamente i suoi cinque punti. Un’altra opera fondamentale è rappresentata dall’Unité d’Habitation a Marsiglia, costruita tra il 1947 e il 1952. Questo complesso residenziale ha proposto una nuova visione della vita in città, integrando spazi abitativi, commerciali e ricreativi in un unico edificio. Nonostante il suo genio, Le Corbusier fu una figura controversa criticata per l’aver creato spazi troppo austeri e impersonali. Morì nel 1965, sarà ricordato per aver gettato le basi dell’architettura moderna trasformando radicalmente il paesaggio urbano. La sua visione è tutt’oggi fonte di ispirazione per chi attraverso l’architettura cerca migliorare la vita dell’uomo.
di PIERLUIGI LUBRANO
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