L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Esteri

Lo sguardo attento di Turchia e Usa sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza

L'inviato speciale trumpiano Steve Witkoff ha ribadito l'impegno alla restituzione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza

di Ernesto Ferrante -


Una squadra di 81 membri dell’Afad, l’agenzia governativa turca per le operazioni di ricerca e soccorso, è pronta ad intervenire per aiutare le fazioni palestinesi a trovare i corpi degli ostaggi israeliani a Gaza. Gli specialisti inviati da Ankara si trovano attualmente al confine con l’Egitto, in attesa del via libera per entrare da parte del governo israeliano. La Turchia sta offrendo il suo supporto ad Hamas per evitare che le difficoltà nella ricerca diano il pretesto ad Israele per bloccare l’attuazione di alcuni punti dell’accordo di cessate il fuoco nell’enclave palestinese.

Non solo Ankara. Anche Washington monitora le operazioni

L’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff ha ribadito l’impegno dell’amministrazione Trump a facilitare la restituzione di tutti i corpi degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. “Sono fiducioso che torneranno tutti a casa”, ha affermato Witkoff durante un evento presso l’US Holocaust Memorial Museum di Washington in occasione del secondo anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

Il ministro Katz e la linea gialla a Gaza

La “linea gialla” nella Striscia di Gaza sarà delimitata in maniera chiara. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha reso noto di aver dato istruzioni in tal senso alle Idf, avviando le attività per il collocamento di paletti lungo la linea indicata come riferimento per la prima fase del ritiro graduale delle Forze di difesa israeliane. Per Katz, i “segnali” serviranno come monito per “i terroristi di Hamas e gli abitanti di Gaza” perché “a ogni violazione o tentativo di superare la linea si risponderà con il fuoco”.

Versioni contrastanti sulla morte di un bambino a Hebron

L’esercito israeliano ha negato di aver ucciso intenzionalmente a colpi d’arma da fuoco un bambino di 11 anni nel villaggio di al-Rihiya, a sud di Hebron, nella Cisgiordania meridionale. “Ieri, durante un’attività operativa nella zona di al-Rihiya, si sono verificati disordini e lanci di pietre contro le forze dell’Idf. Le forze hanno risposto sparando contro i sospettati che avevano lanciato pietre e che sono stati identificati. L’incidente è sotto inchiesta”, si legge in una nota dei militari.

Diversa la ricostruzione dell’Autorità Nazionale Palestinese, secondo cui la piccola vittima, identificata come Mohammad Bahjat Al-Hallaq, stava giocando a calcio nel cortile di una scuola con un gruppo di amici quando i soldati hanno aperto il fuoco su di loro.

La questione dei valichi

Le Nazioni Unite hanno sollecitato l’apertura di tutti i valichi di frontiera verso il territorio palestinese. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) ha cinque punti di distribuzione attivi e funzionanti, ma ne occorrono 145 per “inondare Gaza di cibo”.


Torna alle notizie in home