Esteri

L’ombra del terrorismo

di Ernesto Ferrante -


L’ombra scura del terrorismo si allunga sulla tradizionale parata prevista per la “Giornata della vittoria” del 9 maggio. Lo scrittore russo Zakhar Prilepin è stato ferito ieri in un attentato nella regione di Nizhny Novgorod. Secondo il sito russo Rbc, Prilepin era a bordo di una Audi Q7. Stava rientrando a Mosca dai territori delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, quando si è fermato per pranzare. Gli attentatori avrebbero seguito la sua auto, collocando la bomba sotto il cofano mentre Prilepin era lontano. Le sue condizioni sarebbero gravi. L’autista è rimasto ucciso. L’ordigno improvvisato usato per eliminarlo conteneva circa due chili di esplosivo. E’ stato comandato a distanza. Lo ha rivelato la Tass, citando l’esito delle indagini preliminari. Sui social sono state pubblicate le immagini del cratere profondo 1,5 metri causato dall’esplosione.
L’intellettuale, sostenitore dell’operazione militare speciale in Ucraina, in passato ha combattuto in Cecenia nei ranghi dell’Omon, l’unità antiterrorismo della polizia russa. A gennaio si era arruolato nella Guardia Nazionale. A renderlo noto era stato il suo ufficio stampa, secondo cui era già sul campo “per svolgere missioni di combattimento”. Nel suo curriculum figura anche un ruolo da consigliere della Repubblica di Donetsk.
La sua è una figura complessa, non collocabile tout court tra le schiere “putiniane”. Ha lavorato con Anna Politkovkaya a Literateraturnaya Gazeta, manifestato con Aleksei Navalny e scritto romanzi di successo.
Un sospetto è stato arrestato. A riferirlo è stato il ministero dell’Interno russo, citato dai media nazionali, senza fornire ulteriori dettagli.
“Nella regione di Nizhny Novgorod, la polizia ha arrestato un uomo che potrebbe essere coinvolto nell’esplosione dell’auto in cui si trovava Zakhar Prilepin – ha detto Irina Volk, rappresentante del ministero dell’Interno – Il sospetto, secondo i testimoni, era stato visto nella zona del villaggio di Pionerski”.
Il soggetto fermato era già stato condannato in precedenza. E’ nato nel 1993. Le forze dell’ordine sono impegnate nella ricerca di eventuali complici.
Prilepin è stato vittima di “un attacco terroristico”. Non ha dubbi il Comitato investigativo russo. E’ stato avviato “un procedimento penale ai sensi dell’articolo 205 del Codice penale della Federazione Russa ”. L’azione, rivendicata dal gruppo Atesh, movimento di partigiani della Crimea che riunisce ucraini, tatari e russi, è avvenuta poco più di un mese dopo l’uccisione in un caffè di San Pietroburgo del celebre blogger militare russo Vladlen Tatasky. Ad agosto, invece, era rimasta uccisa nell’esplosione della sua auto poco fuori la capitale, Daria Dugina, figlia dell’ideologo nazionalista Alexander Dugin, considerato il vero obiettivo dell’attacco.
La Russia ha puntato il dito contro il “regime di Kiev” e contro Stati Uniti e Gran Bretagna. “Washington e la Nato hanno alimentato un’altra cellula terroristica internazionale: il regime di Kiev. Bin Laden, Isis, ora Zelensky con i delinquenti. La diretta responsabilità di Stati Uniti e Gran Bretagna. Preghiamo per Zachar”, ha attaccato su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
“Una performance cinica e un vile attacco condotto da estremisti nazisti”. Così il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha definito l’accaduto in un telegramma a lui inviato, assicurando che “non resterà impunito”.
Sul fronte di guerra si è registrata una novità non da poco. Il comandante delle forze dell’aeronautica ucraina, Mykola Oleshchuk, ha fatto sapere di aver abbattuto un missile ipersonico Kinzhal sulla sua capitale usando il nuovo sistema di difesa Patriot ricevuto dagli Stati Uniti.
“Abbiamo abbattuto il Kinzhal, è successo nella notte del 4 maggio nei cieli della regione di Kiev”, ha spiegato Oleshchuk, precisando che il missile Kh-47era stato lanciato da un MiG-31K ed abbattuto da un Patriot.
Gli ucraini hanno accusato i soldati russi di utilizzare “munizioni al fosforo ed incendiarie a Bakhmut, nel tentativo di cancellare la città dalla faccia della terra”. “Comunque i militari delle forze speciali e le altre unità della forza dei difesa continuano a difendere coraggiosamente la città”, ha denunciato l’ufficio stampa delle Forze Speciali di Zelensky.
I combattenti della compagnia militare privata russa Wagner consegneranno le loro posizioni a Bakhmut alle truppe russe il 10 maggio per preservare il personale e riposare nelle retrovie, ha dichiarato il suo fondatore Yevgeny Prigozhin in un video. “Chiedo al capo dello Stato Maggiore di firmare un ordine di combattimento per la PMC Wagner, affinché consegni le posizioni nell’insediamento di Bakhmut alle truppe del Ministero della Difesa”, ha continuato Prigozhin.
Nel frattempo, i suoi uomini hanno condotto un potente assalto in tutte le direzioni. Gli sforzi principali sono volti a tagliare le “linee di rifornimento”. Attacchi a Khromovo e Ivanovskoye. Il nemico continua a ritirarsi sulle ultime linee di difesa, subendo perdite ingenti, quantificate in 400-600 unità al giorno.


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