Esteri

L’ombra di Kiev sullo schianto dell’aereo a Belgorod. Medvedev: “Una guerra di maiali nel trogolo”

di Ernesto Ferrante -


L’aereo da trasporto militare Il-76 precipitato nella regione di Belgorod trasportava 65 militari delle forze armate ucraine prigionieri di guerra, 6 membri dell’equipaggio e 3 uomini di scorta.

“Oggi, intorno alle 11 ora di Mosca, un aereo Il-76 si è schiantato nella regione di Belgorod. A bordo c’erano 65 militari delle forze armate ucraine prigionieri di guerra, trasportati nella regione di Belgorod per lo scambio, 6 membri dell’equipaggio dell’aereo e 3 di scorta”, ha fatto sapere il dipartimento militare. Come chiarito dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, “una commissione delle Forze Aeree è volata sul luogo dell’incidente per stabilire le cause del disastro”.

Proprio per oggi era previsto uno scambio di prigionieri fra Russia e Ucraina. A rivelarlo è il portavoce dell’intelligence militare ucraina Andriy Yusof citato da Radio Liberty.

Nessuno si è salvato. Lo ha dichiarato il governatore Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram. “Nel distretto di Korocha si è schiantato un aereo da trasporto. È caduto in un campo vicino a un villaggio. Tutte le persone a bordo sono morte”, ha spiegato Gladkov.

Kiev ha commesso un atto di “folle barbarie”, secondo l’ambasciatore straordinario del ministero degli Esteri russo “per i crimini del regime di Kiev”, Rodion Miroshnik.

“Kiev ha commesso un atto di folle barbarie, dimostrando totale disprezzo per la vita umana”, ha osservato il diplomatico, facendo notare che quanto accaduto si ripercuote anche su eventuali accordi con la controparte: “Le garanzie che danno, se non sono state ancora violate, saranno sicuramente violate. Su questo non c’è dubbio”.

Miroshnik ha sottolineato che l’Ucraina ha dato il via alle ostilità nel 2014 “con l’abbattimento dell’aereo di linea malese Mh17” e ora “la dittatura ucraina ha sacrificato” i suoi militari “per dimostrare la ‘sanguinosa natura della Russia’, ma in realtà ha dimostrato il suo disumano coraggio nazista inviando nell’aldilà coloro che presumibilmente hanno combattuto per lei”.

Medvedev ha parlato di faide intestine ai vertici ucraini. “La storia della distruzione dell’aereo Il-76 è il risultato della lotta politica interna tra le elite neonaziste a Kiev. Una guerra di maiali nel trogolo”, ha scritto su Telegram l’ex presidente russo, Dmitry Medvedev.

Definendo i piloti dell’aereo “eroi” e sostenendo che “le famiglie ucraine non hanno ricevuto i loro prigionieri dalla Russia”, Medvedev ha avvertito che “d’ora in poi le cose non potranno che peggiorare: questi mostri, per mantenere il potere, uccideranno facilmente i propri militari e prigionieri di guerra. Bombarderanno spietatamente le loro città e i loro villaggi, riducendo le loro case in polvere e trasformando in cenere i loro anziani e i loro bambini. Non ci sono limiti per queste creature giallo-blu. Dopotutto, la posta in gioco principale è il potere e il denaro”.

Naufragano anche le residue speranze di dialogo. E’ impossibile pensare di negoziare con coloro “che forniscono armi al regime di Kiev, che considera il terrorismo il mezzo principale per compiere le sue azioni illecite”. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova a Radio Sputnik.

“Quando le dichiarazioni sui colloqui di pace provengono da una nazione, da un regime o dai funzionari di un paese che fornisce armi al regime di Kiev o sponsorizzandolo in altro modo, si tratta di coinvolgimento in continue operazioni militari. Tutti i discorsi su alcune iniziative di pace, di conseguenza, non sono altro che ‘fumo’ e manipolazione”, ha proseguito Zakharova.


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