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Londra, i wrestler che lottano vestiti da drag queen

di Martina Melli -


Provate a combinare calze a rete, hot pants argentati, glitter, lunghe ciglia finte con l’irruenza degli incontri di wrestling: i corpi massicci che rimbalzano sulle corde e i takedown che atterrano l’avversario.
Forse non riuscite neanche a immaginarlo e invece è realtà, si tratta del wrestling queer.
A Londra, in Inghilterra, esiste, ed è impersonificato dal collettivo Fist Club, la cui missione è quella di dimostrare “che il wrestling non è solo drag per persone eterosessuali ma è drag per tutti”.
Dunque non è solo un combattimento-spettacolo “al maschile” , uno show con artisti apparentemente eterosessuali che spettacolarizzano la lotta, ma può essere un evento drag.
I fondatori del gruppo – Daisy Lang, Ash Wilk e Heather Brandenburg – condividevano l’amore per il wrestling, ma volevano uno spazio che accettasse coloro che non sono allineati con l’immagine virile e convenzionale del wrestler standard.
Per questo motivo ne hanno creato uno.
In questo modo la gioia drag si trasmuta nel wrestling: quella gioia che deriva dai costumi , dalle parrucche, dal trucco e dal cabaret, si abbina incredibilmente bene ai clinch e alle mosse di blocco articolare eseguite sul ring.
Gli atleti, grandi, grossi e tatuati, aspettano il match nei camerini mentre danno gli ultimi ritocchi al maquillage, dipingendosi labbra rosse sui baffi o aggiungendo glitter dove necessario.
“La mia identità non si adatta all’identità cisgender del tipico wrestler”, ha detto Lang, i cui personaggi includono il drag king Rocky Rhodes.
I Fist Club, creando uno spazio queer e trans-inclusivo, ritengono di aver dato vita a uno spettacolo in cui tutti possono sentirsi a casa, una versione contemporanea di questo sport che, da quando è stato trasmesso per la prima volta in televisione negli anni ’70 e ’80,
ha tenuto incollato allo schermo milioni di persone.
Gli spettacoli a Londra sono tutti sold out e la folla li adora.


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