L’Onu e le condizioni per un cessate il fuoco in Ucraina
Tra delusione e attesa: "Bene l'incontro tra i due membri permanenti"
L’Onu pone le sue condizioni per accettare un cessate il fuoco. Che, in Ucraina, per il momento ancora non c’è. Stando a quanto riporta l’agenzia Tass, il segretario generale delle Nazioni Unite avrebbe espresso la posizione sua e dell’organizzazione in merito allo stop alle ostilità e, nel farlo, avrebbe ribadito le priorità dell’Onu che ricadrebbero per la maggior parte nelle richieste già avanzate nel corso del tempo dai Volenterosi e dall’Europa, oltre che dalla stessa Kiev.
L’Onu, il cessate il fuoco e le parole di Guterres
Secondo un lancio dell’agenzia Tass, Guterres avrebbe ribadito l’appello a un cessate il fuoco in Ucraina, a parte dell’Onu. Una tregua “immediata, completa e incondizionata” che possa essere significativa per compiere, tutti insieme, “un primo passo verso una pace giusta, globale e sostenibile”. Già, ma con alcune condizioni. La prima, e triplice, è che “rispetti pienamente la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale” di Kiev. Ecco, proprio questo tema è dirimente e importante.
I confini dell’Ucraina
L’integrità territoriale cui accenna Guterres si riferisce ai confini “riconosciuti a livello internazionale, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni Onu”. Un po’ difficile immaginare che, dopo tre anni di guerra, la Russia faccia dietrofront lasciando a Kiev non solo i territori occupati ma pure regalandogliene altri. “Le Nazioni Unite sono pronte a sostenere tutti gli sforzi significativi in questa direzione”.
Il summit di Anchorage visto dall’Onu
Per le Nazioni Unite, comunque, il dialogo tra Usa e Russia è comunque un dato positivo. Il portavoce Stephan Dujarric ha applaudito all’iniziativa: “Diamo il benvenuto al dialogo ai massimi livelli tra questi due membri permanenti del Consiglio di sicurezza”. Ma non senza una punta d’amarezza per l’assenza dell’Ucraina: “Ovviamente stiamo monitorando cosa succede [al vertice dell’Alaska] e stiamo monitorando ciò che ne viene fuori”.
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