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L’ORA DELLA TERRA

di Angelo Vitale -


Giù le luci, monumenti al buio dalle 20.30: luci spente, per dare il via ad ogni ora di impegno per la Terra, dappertutto. Luci spente per ogni monumento del Paese. Oggi, Earth Hour, l’Ora della Terra invita ad un’azione simbolica per salvare il pianeta. L’evento globale del Wwf, dal 2007 unisce le persone di tutto il mondo e le invita a spegnere le luci per un’ora. Il buio come strumento simbolico ma anche concreto, per fermarsi e dimostrare quanto forte possa essere l’impatto di un’azione condivisa.
Wwf Italia ha scelto l’equazione “- CO2 +Natura = Futuro” quale slogan per invitare cittadini, comunità e aziende a spegnere le luci e a regalarsi un’ora per la Terra.
Un’azione di partecipazione unitaria, all’interno di un’azione planetaria: milioni di persone in oltre 190 Paesi e territori daranno vita così a “The Biggest Hour for Earth”, la più grande Ora per la Terra, per trasformare questa singola ora nello spazio orario in cui possono essere messe in atto milioni di momenti di consapevolezza sul climate change. Un’ora, chiede il Wwf, che sia anche un promemoria per ricordarci quanto poco tempo abbiamo tutti a disposizione per essere concreti. Per assicurare davvero un futuro alla Terra. Tutti, insomma, dobbiamo conoscere le scadenze che il pianeta e i suoi abitanti hanno di fronte. Earth Hour 2023, infatti, arriva sulla scia dello storico accordo Kunming-Montreal alla COP15 che, nel dicembre 2022, ha visto i governi di tutti i Paesi impegnarsi per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. E pochi giorni dopo l’ultimo report delle Nazioni Unite sul Clima Ipcc. In esso, il completo promemoria per tutti noi, ricordando le riduzioni delle emissioni necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici intermedi. Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035 per raggiungere lo zero netto entro la metà del secolo ed evitare che la Terra continui a surriscaldarsi, che le temperature globali superino il pericoloso punto di non ritorno di 1,5°C.
Un promemoria che il Wwf indirizza ai governi, per trasformare le raccomandazioni del report in azioni immediate: ridurre rapidamente le emissioni in tutti i settori, potenziare gli sforzi per rafforzare la resilienza agli eventi meteorologici estremi e proteggere e ripristinare la natura. Un’agenda, quella sulla natura, che ogni governo dovrebbe tenere sempre aperta. Non solo. C’è da ricordare che accelerare l’eliminazione dei combustibili fossili è il modo migliore per evitare che l’aumento medio della temperatura globale superi 1,5°C rispetto all’era preindustriale e si rischino cambiamenti potenzialmente catastrofici. Ciò che in ogni Paese si comincia a fare, forse non nella piena consapevolezza dello stretto legame tra combustibili fossili ed emissioni e della minaccia che pesa sulla Terra per il loro utilizzo.

In Italia, per primo il Wwf spegnerà le luci, grazie alla sua rete di volontari, nelle Oasi sull’intero territorio nazionale. Luci spente per ogni monumento, con iniziative e appuntamenti. L’evento principale si svolgerà a partire dalle 20.30 al Colosseo, dove un interruttore gigante sarà abbassato da un ospite speciale, la cui identità resterà misteriosa fino a stasera. Luci spente, nella Capitale, a Palazzo Chigi, all’Anci, a Montecitorio, a Palazzo Madama e in tutti gli uffici comunali. Il via, per spegnimenti simbolici lungo tutto lo Stivale, anche con l’adesione di aziende. Tra esse, Huawei, Arca Planet, P&G, Bialetti e Wind Tre.

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