L’Ue stanga Google per adtech, che farà adesso Trump?
Bruxelles, stretta tra le polemiche e l'esempio della Francia, ha trovato il coraggio di multare Mountain View che annuncia ricorsi
L’Ue batte un colpo: arriva la maxi stangata a Google per il caso adtech. La Commissione ha irrogato una multa da 2,95 miliardi di euro per Mountain View. Che, ora, annuncia ricorsi affermando di ritenere “sbagliata” la decisione assunta dall’Antitrust europeo. Sullo sfondo, manco a dirlo, le tensioni tra Bruxelles e Washington e la partita (infinita) dei dazi.
Google, la stangata annunciata per adtech
La vicenda, più o meno, è sempre la stessa. Google è accusata di aver abusato della sua posizione dominante per raggranellare pubblicità e, quindi, per incassare miliardi a discapito degli stessi inserzionisti, dei concorrenti e degli editori online. L’ordine giunto dall’Ue a Mountain View è quello di mettere subito fine ai “conflitti di interesse intrinseci” che si incrociano salendo (e scendendo) le catene di fornitura della stessa adtech di Google. A cui, ora, l’Antitrust europeo ha concesso sessanta giorni per essere informata delle strategie che l’azienda americana intende mettere in campo per risolvere il problema.
“Sanzione ingiustificata”
La reazione dell’azienda è stata affidata alla responsabile globale degli affari regolamentari, Lee-Anne Mulholland. Le cui parole non sono state di certo concilianti né tenere nei confronti delle autorità comunitarie: “La decisione impone una sanzione ingiustificata e richiede modifiche che danneggeranno migliaia di aziende europee, rendendo più difficile per loro generare profitti”. E non è tutto: “Non c’è nulla di anticoncorrenziale nel fornire servizi ad acquirenti e venditori di annunci pubblicitari, e ci sono più alternative ai nostri servizi che mai”.
Che dirà papà Donald?
Ora c’è da capire come verrà presa la notizia dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. Donald Trump ha assunto un atteggiamento di “campione” della Silicon Valley e tutte le grandi aziende digitali americane, dopo avergli fatto la guerra per anni, si sono riparate sotto il suo ciuffo. Non è un mistero che gli Stati Uniti hanno chiesto all’Ue di cancellare i suoi regolamenti digitali, ritenuti troppo stringenti. Non lo è neanche il fatto che la Casa Bianca sembra considerare un’offesa personale ogni sanzione a un’impresa americana. Ma Bruxelles, mai come ora, era in difficoltà politiche e doveva dare un segnale. A maggior ragione dopo la sanzione comminata dal garante per la privacy francese proprio nei confronti di Google.
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