Esteri

L’ultima di Musk vuole sperimentare gli impianti cerebrali

di Martina Melli -


Le organizzazioni regolamentari e normative americane hanno respinto la richiesta di Elon Musk di testare chip informatici nel cervello umano, a causa dei gravi rischi per la salute. L’obiettivo di Musk e della sua company di impianti cerebrali, la Neuralink, è far camminare i paralizzati, vedere i ciechi, sentire i sordi, arrivando come ultimo passaggio a trasformare le persone in cyborg. Nonostante gli ambiziosi progetti, l’azienda lotta ancora per ottenere il via libera alla sperimentazione clinica di un dispositivo che aiuterebbe le persone disabili a digitare sulla tastiera. La società, fondata nel 2016, ha fatto domanda per questi test alla Food and Drug Administration (FDA) solo all’inizio del 2022 e, come racconta Reuters in un reportage speciale, ha ricevuto un rifiuto per una vasta serie di problemi. Prima dei test sull’uomo, infatti, Neuralink dovrebbe affrontare alcune fondamentali questioni: la sicurezza relativa alla batteria al litio del dispositivo, il rischio che i minuscoli fili dell’impianto possano migrare verso altre aree del cervello, e i pericoli relativi all’eventuale necessità di rimuovere l’apparecchio. Secondo più di una dozzina di dipendenti (attuali ed ex) dell’azienda, le diatribe normative di Neuralink derivano in gran parte dalla sua cultura delle “grandi ambizioni in poco tempo”, e dal fatto di vedere le autorità di regolamentazione come ostacoli all’innovazione. Nel corso degli anni, Musk ha espresso una visione audace: sia le persone disabili che quelle sane, infatti, entreranno nelle strutture del quartiere per un rapido inserimento chirurgico di dispositivi, con funzioni che vanno dalla cura dell’obesità, dell’autismo, della depressione o della schizofrenia, fino alla navigazione web e alla telepatia. Alla fine, ha affermato Musk, tali chip trasformeranno gli umani in cyborg in grado di respingere la minaccia delle macchine senzienti alimentate dall’intelligenza artificiale. Tali ambizioni hanno contribuito a innalzare il valore stimato di Neuralink, oggi di oltre $ 1 miliardo, molto più dei suoi concorrenti. Senza commentare Neuralink, la FDA ha dichiarato di sostenere standard elevati nel controllare tutti gli impianti cerebrali. Inoltre, Reuters ha riferito in esclusiva alla fine dell’anno scorso che il governo federale stava indagando sul trattamento da parte dell’azienda dei suoi animali cavia. L’indagine è stata lanciata tra la crescente preoccupazione dei dipendenti che l’azienda stesse affrettando gli esperimenti, causando ulteriori sofferenze e morti di maiali, pecore e scimmie. Reuters ha anche dato la notizia che il Dipartimento dei trasporti sta indagando se Neuralink abbia trasportato illegalmente agenti patogeni pericolosi, su chip rimossi dal cervello di scimmia, senza adeguate misure di contenimento. Più di una dozzina di aziende stanno sviluppando dispositivi che registrano o stimolano l’attività neurale. Lo sviluppo richiede molti anni. Ad esempio, NeuroPace, che produce l’impianto cerebrale per curare l’epilessia, ha ricevuto l’approvazione finale della FDA nel 2013, 16 anni dopo il lancio dell’azienda.

 

Il NIH, che sostiene e finanzia l’innovazione medica, cerca di aiutare le aziende di impianti cerebrali con partenariati pubblico-privati. Il leader del team dell’iniziativa BRAIN, Nick Langhals, ha affermato che l’agenzia ha contattato Neuralink per offrire aiuto, ma che è stata rifiutata. Musk ha detto ai dirigenti senior di Neuralink che i finanziamenti del NIH porterebbero una supervisione pubblica indesiderata, e ostacoli burocratici.
Come ha chiaramente spiegato Gene Civillico, un neurofisiologo che in precedenza ha lavorato sia per la FDA che per il NIH nella ricerca sugli impianti neurali: “Il motivo per cui non abbiamo ancora un dispositivo come quello di Neuralink non è perché nessuno ci ha investito dei soldi. Non è perché Elon Musk non ci abbia pensato abbastanza. È perché è una questione molto difficile.


Torna alle notizie in home