Politica

L’ultima mossa del Capitano e la tregua coi governatori del Nord 

di Domenico Pecile -


È stata la giornata della sua rivincita: incassa importanti ipoteche sulla compagine del nascituro governo, benedice la nomina di Lorenzo Fontana, vero fedelissimo, alla presidenza della Camera, mette in rampa di lancio Calderoli come ministro alle Autonomie e l’ex prefetto Matteo Piantedosi al Viminale (mentre lui verrebbe destinato alle Infrastrutture) e ottiene il disco verde dei governatori del Nord.

Quelli, per intenderci, che venivano indicati come i capifila della fronda interna alla Lega. Insomma, Salvini tira un sospiro di sollievo, ritrova il feeling con la Meloni dopo lo strappo del Senato tra Berlusconi e FdI e, per adesso, ricompatta il partito. Sia pure con sfumature diverse, i presidenti delle Regioni Lombardia, Veneto e Friuli Venezia, Fontana, Zaia e Fedriga, plaudono ai primi passi istituzionali con cui il Carroccio è riuscito a riprendersi la scena e mettere importanti paletti sulla futura compagine di governo.

Il più entusiasta di come procedono le trattative è sicuramente Zaia. Il quale riferisce di avere seguito con entusiasmo l’intervento d’insediamento del nuovo presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. “Devo dire – sono state le sue parole – che la Lega è partita con il piede giusto sul fronte dell’autonomia, citando il presidente Mattarella e anche quella che è una riforma prevista dalla Costituzione, e non un atto sovversivo come qualcuno si ostina a ancora a descrivere”. Nell’elogiare le parole di Fontana, Zaia benedice l’impostazione con cui la Lega intende affrontare il problema dell’autonomia.

“Dobbiamo andare diritti verso questo obiettivo”, ha rincarato. Zaia ha infine ricordato che la richiesta dell’autonomia è figlia delle indicazioni che ghanno dato i veneti il 22 ottobre 2017, “quando 2 milioni 273 mila persone andarono a votare al Referendum, scegliendo il sì al 98 per cento”.

Fonti vicine a Zaia, lo dicono entusiasta anche della possibile nomina di Calderoli alla guida del ministero delle Autonomie. Calderoli rappresenterebbe insomma non soltanto quel collante tra Salini e i governatori ribelli, ma anche la garanzia che la tanto aspirata riforma sull’autonomia andrà finalmente in porto.
Con l’omonimo Lorenzo si congratula anche il presidente del Veneto, Attilio Fontana. Che si dice certo che “saprà interpretare con grande senso istituzionale questo importante compito istituzionale Ci incontreremo presto per confrontarci e condividere i percorsi che riguarderanno le Regioni, in primis quello dell’autonomia”.

Essenziali e stringate son invece le parole di Fedriga. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia manda infatti a d re che parlerà soltanto a bocce ferme, quando cioè tutto l’iter della formazione del nuovo governo sarà concluso. Per adesso si limita a inviare i suoi auguri a La Russa e Fontana “con l’augurio di buon lavoro e con i complimenti per l’immediatezza elettiva in un momento così delicato del Paese, che permette quindi al Parlamento di lavorare subito alle prime risposte da dare a cittadini e imprese”.

Prudenza obbligata per Fedriga più volte indicato come possibile ministro, come sostituto di Salvini alla guida della Lega e soprattutto come candidato presidente alle regionali del prossimo mese di aprile, a capo di una sua lista civica. Progetto questo osteggiato dal Capitano.


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