Politica

L’ultimo intervento della legislatura per Von der Leyen

di Giuseppe Ariola -

Ursula Von der Leyen


Ursula Von der Leyen è intervenuta all’ultima sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo per questa legislatura. Nel fare un bilancio degli ultimi cinque anni, non poteva mancare un raffronto con gli anni della pandemia e con tutte le conseguenze economiche e sociali causate dal Covid in Europa e nel mondo. “Dalle ultime elezioni europee – ha ricordato Von der Leyen – la nostra Unione ha superato due crisi di proporzioni storiche. La crisi sanitaria da Covid-19 e la guerra in Ucraina, con una crisi energetica ‘made in Russia’. Avrebbero potuto trasformarsi in una drammatica crisi economica e sociale. Ma non è stato così, grazie alla grande resilienza dell’Europa, ma anche al fatto che abbiamo messo in atto le giuste politiche. Come Sure, ha salvato 40 milioni di posti di lavoro in Europa”. “Non ho dimenticato – ha detto la presidente della Commissione europea – che nel 2020 molti avevano previsto una disoccupazione di massa in Europa e una lunga recessione. Non è successo. Invece oggi abbiamo più persone al lavoro che in qualsiasi altro momento della storia europea. La disoccupazione è ai minimi storici, inferiore al 6%. L’occupazione è ai massimi storici, oltre il 75%. E l’inflazione è ormai vicina al nostro obiettivo del 2%. Cari colleghi, abbiamo attraversato di tutto. Ma sotto molti aspetti ne siamo usciti più forti di cinque anni fa”. Riferendosi all’esito del Consiglio Europeo straordinario della settimana scorsa, la Von der Leyen ha sottolineato che “le onde d’urto delle crisi” degli ultimi anni “hanno avuto ripercussioni sulla competitività dell’Europa”, dal momento in cui “il modello di business di molte industrie europee si basava sull’energia presumibilmente a basso costo proveniente dalla Russia e sul commercio con una Cina in crescita”. Tuttavia, “oggi ci troviamo di fronte a una Russia disonesta e a una Cina in difficoltà con la domanda interna”.

E a proposito della crisi energetica che ha causato molteplici problemi ai paesi comunitari, la numero uno della Commissione europea si è mostrata fiduciosa su una riduzione dei costi del gas, definita come una “priorità”, perché i prezzi elevati “continuano a incidere sulla nostra competitività, soprattutto per le industrie ad alta intensità energetica”. Anche se è attesa “una grande ondata di nuovi progetti di esportazione di Gnl” sui mercati europei e “presto potremmo passare da una carenza globale a un’abbondanza di Gnl”, con un conseguente “calo dei prezzi del gas”. “Un’altra priorità è affrontare la carenza di manodopera e di competenze che affligge la nostra economia. Dobbiamo formare il maggior numero possibile di giovani disoccupati. Ogni giovane ha un grande potenziale. Anche se si trovano a dover affrontare ostacoli di ogni tipo. Assicuriamoci che abbiano l’opportunità che meritano. Dobbiamo aumentare l’accesso delle donne al mercato del lavoro. Un’assistenza all’infanzia accessibile e conveniente, e buone scuole e orari di lavoro flessibili per i genitori sono un must assoluto”, ha sottolineato Von der Leyen. “Infine, possiamo offrire soluzioni più flessibili per i lavoratori di lungo corso per continuare la loro carriera. E dobbiamo attrarre i giusti talenti dall’estero. Stiamo investendo 65 miliardi di euro nelle competenze, attraverso NextGenerationEU e il Fondo sociale europeo. E le competenze devono continuare a essere al centro della nostra azione”, ha spiegato.


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