Esteri

Macron incontra Putin: “Avviare la de-escalation”

di Alessio Gallicola -


È iniziata la due giorni all’insegna della diplomazia per Emmanuel Macron, il premier francese come previsto ha incontrato a Mosca Vladimir Putin e domani vedrà a Kiev il presidente ucraino Voldymyr Zelensky nel tentativo di scongiurare i venti di guerra che spirano al confine tra Russia e Ucraina. Durante il confronto con Putin, il leader dell’Eliseo ha auspicato che questi colloqui siano utili per avviare una “de-escalation”, come auspicato dalla comunità internazionale. Un intervento gradito al presidente russo, che dal canto suo ha apprezzato il tentativo di Macron per “risolvere la questione della sicurezza in Europa”.

Secondo l’agenzia di stampa Tass, il presidente francese ha sottolineato che il “dialogo è l’unica opportunità per garantire sicurezza e stabilità all’Europa”. È importante evitare la guerra, costruire una prospettiva di stabilità per tutti: “Vedo – ha risposto Putin – quanti sforzi sta facendo l’attuale leadership francese e personalmente il presidente della Francia per risolvere la crisi associata a garantire un’equa sicurezza in Europa per una seria prospettiva storica e per affrontare le questioni legate alla risoluzione della crisi nel sud-est ucraino”. Domani il presidente francese sarà a Kiev, dove incontrerà Zelensky.

Intanto si è fatta sentire anche la voce del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che in un’intervista al Washington Post ha assicurato che da parte di Usa, Unione Europea e dei Paesi della Nato la risposta sarà “unita e risoluta” se la Russia invaderà effettivamente l’Ucraina, minacciando i russi di pagare “un prezzo molto alto”. Forte anche il messaggio tedesco in chiave economica ed in particolare riguardo al gasdotto Nord Stream 2, per il quale la Germania era stata criticata nei giorni scorsi per non aver preso una posizione decisa. E invece le dichiarazioni di Scholz sono nette: “Siamo pronti a prendere con i nostri alleati tutte le misure necessarie e abbiamo un accordo molto chiaro con il governo Usa sul transito del gas e sulla sovranità energetica in Europa”, lasciando aperta anche l’ipotesi di bloccare il gasdotto.

E sul gasdotto gli Stati Uniti ribadiscono la loro posizione: “Se la Russia invade l’Ucraina, il Nord Stream 2 non deve andare avanti”, ha detto intanto un alto dirigente dell’amministrazione Usa in una conference call sulla visita alla Casa Bianca del cancelliere tedesco Olaf Scholz, assicurando che gli Usa “continueranno a lavorare molto strettamente con la Germania per garantire che il gasdotto non parta”.


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