Maltrattata dal compagno, fugge con madre e figlio a Torino e chiede aiuto alla Polizia Locale
La scorsa settimana, una giovane donna di circa 20 anni, vittima di maltrattamenti e privazioni da parte del convivente, è riuscita a fuggire a Torino approfittando di un momento di assenza dell’uomo. Con sé ha portato la madre e il figlio di neppure un anno, trovando rifugio nel capoluogo piemontese..
Temendo per la propria incolumità, le tre si sono nascoste in una struttura alberghiera, mentre alcuni conoscenti hanno allertato la Polizia Locale. Sul posto è intervenuto il Nucleo di Prossimità, che le ha ascoltate e convinte a sporgere denuncia, attivando le procedure previste dal “codice rosso”.
Accompagnate al Comando di via Bologna, la donna e la madre hanno raccontato di essere state sottoposte a un controllo ossessivo e a continue limitazioni della libertà personale. La madre ha inoltre riferito di aver subito minacce e percosse nel tentativo di difendere la figlia. Secondo quanto denunciato, almeno un episodio avrebbe coinvolto anche il bambino.
Dopo la denuncia, madre, figlia e il piccolo sono stati accolti in una struttura protetta. Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari: l’indagato è da ritenersi non colpevole fino a sentenza definitiva.
La Polizia Locale di Torino dispone di competenze specifiche nella gestione di casi di maltrattamenti familiari e “codice rosso” grazie al Reparto di Prossimità, che collabora con nuclei specialistici e comandi territoriali. Presso la sede di via Bologna è stata allestita la “stanza dell’ascolto”, uno spazio recentemente rinnovato dove le vittime possono raccontare la propria storia e formalizzare la denuncia in un contesto protetto e non burocratico. L’obiettivo è garantire un approccio attento e rispettoso verso persone spesso profondamente segnate dalle violenze subite.
ilTorinese.it (Torino Click)
Torna alle notizie in home