Mamdani: la favola woke che fa impallidire Cetto La Qualunque
La sinistra riparta dal neo eletto sindaco di New York Zohran Mamdani. Ah no, perché l’Italia non è l’America, e soprattutto l’America non è la Grande Mela. Doverosa premessa: con oltre 8 milioni di abitanti – 25 milioni se contiamo l’area metropolitana – New York è una città-Stato.
Un colosso economico da 1.286 miliardi di dollari di PIL nel 2023: se fosse una nazione, sarebbe tra le prime venti economie del mondo, davanti ad Arabia Saudita e Svizzera, per intenderci. Ora, la domanda è semplice: può un 34enne senza alcuna esperienza politica, amministrativa o manageriale governare una macchina simile? Auguri. Soprattutto se il programma è sostanzialmente un wishful thinking, un sogno a occhi aperti: assistenza universale all’infanzia, autobus gratis, affitti congelati per un milione di inquilini e negozi comunali di beni di prima necessità. Roba da far impallidire Cetto La Qualunque.
E il conto? Una tassa sui ricchi e l’aumento delle imposte sulle imprese. Peccato che per farlo servano il via libera del governatore e dell’assemblea statale. E la governatrice Hochul ha già detto: “No, grazie.” Ma la favola piace più della realtà: musulmano, nato in Africa, cittadino americano solo dal 2018. Tutti elementi che colpiscono l’immaginario collettivo e ne fanno il perfetto anti-Trump. Le nuove generazioni lo adorano: parla la loro lingua, post-ideologica e piena di buone intenzioni e sa usare bene i social.
Lo storytelling da grillino prima maniera che si è auto confezionato funziona a meraviglia: va in metro, gira in bici, fa la spesa nei minimarket. Un “figlio del popolo”, peccato che il padre insegni alla Columbia e la madre sia una regista pluripremiata. Altro che underdog: più che uno che parte svantaggiato e sovverte i pronostici, sembra il prodotto perfetto della borghesia progressista che sogna di cambiare il mondo… Ma dal perimetro della Ztl, of course.
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